Derby di Coppa Italia all’Inter. Le pagelle rossonere

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TATARUSANU Voto 7,0: la nota più bella della serata. Nel primo tempo poco o nulla (bene su Lukaku al minuto 24 e poi al minuto 26 su Perisic). Nella ripresa, è ancora pronto su Kolarov (minuto 48) e un minuto dopo (su Sanchez). Non si arrende nemmeno nel finale (minuto 82 su Hakimi e minuto 89 su Lautaro). Per batterlo ci vogliono due palle inattive sulle quali nulla può. Come “secondo” penso sia meglio di tanti “primi”.

DALOT Voto 6,0: vale quanto detto in precedenti occasioni, non è un fenomeno e nemmeno un bidone. Fa il suo, che non è altro ciò che l’allenatore gli chiede. Stasera rimane molto basso (e stretto) muovendosi per andare a prendere il solito Perisic che fa le solite finte dalla solita parte. Inizia soffrendo ma poi riesce a prendere le misure all’avversario tanto da farlo uscire anzitempo. Non aspettiamoci sfracelli ma buone prestazioni.

KJAER S.V.: al minuto 3 salva in angolo di testa. Il tempo di beccare un giallo al minuto 16, poi accusa ancora problemi muscolari. Per lui che esce un efficace Tomori che entra, perciò potrà recuperare con calma.

ROMAGNOLI Voto 6,5: serata in evidenza, tre belle chiusure ai minuti 15, 22 e 24. Ingaggia battaglia a colpi di spallate contro l’armadio Lukaku dando il via alla (quasi) rissa del primo tempo. Meglio di altre volte sull’uomo.

THEO HERNANDEZ Voto 5,5: continua nel suo periodo grigio. Prova subito a sgommare approfittando della buona serata del compagno di fascia, ma non risulta determinante nemmeno a campo aperto come a lui piace.

KESSIE Voto 6+: riprende il suo ruolo centrale e di fulcro della manovra. Gestisce e distribuisce, caricandosi sulle spalle anche il poco supporto in tal senso di Meitè. Con la squadra in 10 si mette in sola modalità difensiva. Insolito errore (per fortuna ininfluente) al minuto 88.

MEITE’ Voto 5,5: una “nticchia” (ma solo quella) meglio rispetto a sabato. Pioli lo incarica del lavoro sporco (correre, contrastare, sporcare palloni, disturbare l’avversario, colpire tutto ciò che si muove a pelo d’erba). Pecca nella pulizia del tocco sebbene sia lui a servire la palla per il vantaggio. Commette l’errore che porta al gol decisivo, risparmiandoci i supplementari e, chissà, i rigori. Magari tra qualche settimana lo ringrazieremo.

SAELEMAEKERS Voto 6,0: al rientro dopo l’infortunio ritorna l’equilibratore di centrocampo, correndo molto soprattutto senza palla. Risulta poco appariscente ma fondamentale. Con la squadra sotto di un uomo si abbassa ancora di più ed alla fine esce stanchissimo.

DIAZ Voto 6+: parte a specchio su Brozovic. Al minuto 12 fa sponda di testa su cross di Leao. Mostra la nota vivacità e rapidità nei movimenti. Novello Salvo D’Acquisto dice a Valeri di essere stato lui a buttare giù Barella, ma non viene creduto. Viene sacrificato dopo il rosso ad Ibrahimovic.

LEAO Voto 5,5: parte forte a va al tiro al minuto 1. Si mette al servizio della squadra partecipando alla fase di non possesso ma poi nel corso della gara progressivamente si placa in coincidenza della mancanza di rifornimenti adeguati. Come tutti gli attaccanti, se arretra nella propria area di rigore combina guai, nel nostro caso andando a scivolone senza motivo su Barella.

IBRAHIMOVIC Voto 6,0: intanto scopriamo che non si è rasato a zero. Parte come ormai sappiamo lentamente, poi, mentre sembra sonnecchiare, trasforma in gol il più innocuo dei palloni al minuto 30. L’eccesso di generosità gli causa sia il primo giallo quando sul finire della prima frazione interviene a difesa di Romagnoli nella querelle con Lukaku, sia il secondo giallo al minuto 59 quando rincorre Barella in coppia con Diaz atterrandolo. D’altra parte se chiediamo agli attaccanti di portare pressione sul portatore di palla avversario quello può accadere. La sua espulsione cambia irrimediabilmente le sorti dell’incontro.

PIOLI Voto 6,5: se cercava risposte le ha avute. Rimessa la squadra nella sua disposizione ormai naturale, si è rivisto a tratti il Milan che conosciamo. L’episodio del rosso a Ibrahimovic spacca in due la partita, influenzando anche i possibili cambi. In parità numerica saremmo passati noi, perché, in fin dei conti, non siamo stati né travolti né surclassati, tanto che per vincere i tristi hanno dovuto utilizzare due calci da fermo. Sfuma il primo obiettivo stagionale, il tempo dirà se sia stato un bene o meno. Adesso testa al Dall’Ara.

TOMORI Voto 6,5: per essere uno che non gioca da settembre, non c’è male. Ha detto che la sua caratteristica migliore è l’aggressività ed ha ragione perché ringhia e morde le caviglie a tutto campo, mostrando belle doti di rapidità. Salva al minuto 37 sulla linea (in collaborazione con Leao) e poi al minuto 54 su Lukaku. Sembra un tipo bello tosto e sfacciato. Può rappresentare quel pizzico di sana ignoranza in una difesa molto elegante ma forse un po’ troppo “fighetta”.

REBIC S.V.: come molti la domenica mattina fa jogging, anche se un po’ spinto, cioè corre e basta. Forse in parità numerica non sarebbe mai entrato. In evidente convalescenza. CASTILLEJO Voto 6,0: entra quando le cose sono precipitate e si danna l’anima correndo molto per cercare di portare a casa il risultato. Senza lode (o infamia, fate voi).

KRUNIC S.V.: non fa nemmeno in tempo ad accorgersi che l’arbitro è cambiato chiamando Chiffi “sig. Valeri”.

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