Finora un Mondiale palloso
Due parole sui gironi di Qatar 2022 appena conclusi: ho assistito a molte partite piatte, monotone, in cui la fase difensiva la faceva da padrona. Difese a cinque che neanche D’Aversa. Linee intasate e pochissimi tiri in porta. Un Mondiale noioso più che altro.
Lo ha detto anche Luis Enrique l’altro giorno nel corso di una intervista: “Se assisti a uno spettacolo che ti annoia alla fine non ci vai più. Il problema è che le esigenze dell’allenatore obbligano tutti a giocare in difesa. Si vede nei Mondiali che attaccano solo quando sei sotto nel risultato. Io vedo le cose diversamente, credo sia uno spettacolo e bisogna provarci per mostrare alla gente che vuoi giocare per i tifosi”.
Partite come Usa-Iran, Giappone-Costarica, Uruguay-Corea del sud, Inghilterra-Usa sono da augurare al peggior nemico. Certo, chi vuole è libero di emozionarsi per la telecronaca di Stramaccioni o per un gol in rovesciata di Richarlison, ma è un pò troppo poco.
Qualche isolato exploit effimero, come la vittoria dell’Arabia Saudita sull’Argentina non basta a rendere avvincente una competizione che di avvincente aveva proprio la sfida aperta fra i migliori giocatori di ogni nazione. La qualità del gioco espressa è stata bassa e di imprevedibile abbiam visto veramente poco. Perchè francamente nell’eliminazione della Germania di Füllkrug c’è ben poco di imprevedibile.
Speriamo che la musica cambi. Anche la faccia di Infantino, talvolta inquadrato dalle telecamere, è sempre parsa annoiata. Gli stadi sì, veramente belli, poi ti raccontano come li hanno costruiti e perdono di ogni bellezza. Insomma dai, per ora non ci vedo nulla di entusiasmante in questa trasferta in medio oriente.
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La nostra rubrica “Mondiale“.