Spalletti, Montella, Klopp… Il nome per il Milan è uno solo
Siamo sinceri, ora come ora nessuno riesce a sentirsi già in tasca i tre punti del match di domenica pomeriggio contro il Cesena. Anzi, i sentimenti sono ben altri. Una bella parte di tifosi, rassegnata al peggio, spera che dopo l’ennesima figuraccia venga finalmente esonerato Inzaghi. Un’altra parte è sicura invece che tale esonero non possa portare a nulla di meglio rispetto a quanto visto finora, ed è convinta che tocchi voltare pagina, ma solo da giugno. Entrambe le “scuole di pensiero” sono comunque convinte che sia necessario un cambio di rotta: il “non gioco” fatto vedere da Inzaghi è qualcosa di disarmante, una media da retrocessione che ha fatto saltare subito alla memoria il terribile Milan di inizio anni ’80.
Com’è naturale il toto-allenatore per la prossima stagione è iniziato già tempo fa: Spalletti, che a giugno sarà sciolto dall’oneroso contratto che lo lega allo Zenit; Conte, che però qualche giorno fa ha già ammesso di voler rimanere in Nazionale. Nomi degli ultimi giorni: Montella, ma a quanto pare il favorito per succedere a Pippo è Klopp, anche in orbita Napoli per il dopo Benitez. Nessun dubbio sul fatto che la lista si allungherà ancora di qualche nome prima dell’estate, molti dubbi invece sorgono sulla posizione di Inzaghi. Nessuno mette in dubbio gli errori che il nostro ex bomber ha commesso finora, ma siamo davvero sicuri che un altro mister, con questa squadra e soprattutto questa società alle spalle avrebbe fatto di meglio? Per quel che ci riguarda, tale lista potrebbe allungarsi all’infinito, e all’interno di essa potrebbe anche essere pescato il tecnico più capace e più esperto del mondo, ma siamo più che sicuri che neanche tale tecnico potrebbe rimettere in sesto una situazione così grave.
Il nome più importante che ora serve al Milan è progetto, quello che è completamente mancato negli ultimi anni. Inutile gettare fango su Inzaghi quando dietro di lui vi è il degrado assoluto; inutile cercare sostituti quando i piani alti sono del tutto fuori dalla realtà. In particolare Berlusconi, che non riesce in nessun modo a rendersi conto dell’urgenza di un cambiamento, del necessario afflusso di capitali verso casse da troppo tempo vuote. Divertitevi se volete a prendervela con Inzaghi: il vero male è molto al di sotto di lui e ha radici estremamente profonde…
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