Balotelli: nel bene o nel male, purchè se ne parli…
Che il mercato prenda la direzione giusta con buoni innesti e giovani di belle speranze, o che non si acquisti nessuno se non qualche scarso parametro zero, o ancora, che si acquistino campioni assoluti in grado di vincere da soli, beh… che succeda una cosa o l’altra è pur sempre Mario Balotelli a rubare la scena. Rimanendo ancora un mistero (su cui attualmente lavorano fior di psicologi e neuroscienziati di ogni parte del mondo) il perché la stampa e la gente comune sia così interessata alle sue “balotellate”, ai suoi tweet e anche al numero di caffè che può prendere nell’arco di un anno, a discapito di mercato e tournèe estive, continua ad essere lui ad attirare i riflettori.
Dopo essere stato il solo e unico (!!!) artefice della disfatta al mondiale brasiliano, in cui il mondo intero inspiegabilmente si aspettava cose strabilianti da lui, parte di un’Armata Brancaleone più che una nazionale di calcio, ora siamo alle prese con il solito tormentone di mercato. Arsenal sì, Arsenal no, Wenger lo snobba, Raiola lo protegge, Inzaghi lo aspetta, Arsenal ni, Galliani non sa nulla, Wenger lo snobba più di prima, lui chiede troppo, forse sono loro che offrono poco… E noi tutti qui in fervente attesa che qualcosa accada, perché è pur sempre lui signore e signori: Mario Balotelli.
E come se non bastasse tocca sorbirci anche le analisi profonde e serie di presidenti avversari, veri e puri conoscitori di calcio sul personaggio e sulle sue prestazioni in campo, senza che a nessuno interessino davvero pareri del genere. Possibile che qualsiasi cosa accada e qualsiasi cosa succeda, dobbiamo sempre parlare di lui?
Se invece cominciassimo a trattarlo come una persona e un giocatore normale, cominciassimo ad abbassare le aspettative e gli togliessimo di dosso occhi e riflettori, probabilmente ci troveremmo di fronte una persona migliore e un gran bel giocatore.
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