Per il bel gioco, per la rinascita o… tanto per cambiare
Quello che sta accadendo al Milan in queste ore è commentato da tutti in vario modo, ognuno esprime il proprio punto di vista, chi definisce la situazione ridicola, chi ironizza sprezzante, chi dice che siamo ormai alla frutta, chi offende, ecc… ma quello che emerge chiaro ovunque si vada a leggere qualche opinione, è che il 99% dei tifosi e dei commentatori sono fortemente critici verso la decisione di sostituire Sinisa Mihajlovic con il tecnico della Primavera del Milan, Cristian Brocchi. Insomma è lampante il fatto che si tratta di una scelta condivisa da nessuno.
La decisione, però, è ormai stata presa dai piani alti e siccome il tempo corre e la prossima partita di campionato si avvicina, c’è già stata in queste ore la conferenza di presentazione del nuovo tecnico. Ecco alcune fra le parole più significative dell’ex centrocampista rossonero:
Sul grande rischio di questa esperienza: “Non ho paura di bruciarmi. Con umiltà voglio portare le mie idee di gioco a questa squadra. Di certo non posso promettere che vinceremo tutte e 7 le prossime partite, ma voglio che i giocatori tornino a dare il 110%.”
Sulle difficoltà della sua nuova missione: “Non è semplice fare tutto in pochi giorni. Un cambio è qualcosa che ti segna, ti dà da pensare. Cambiare le persone ti porta ad essere più o meno triste. L’impatto però è stato buono, anche perchè non sono una persona nuova per Milanello. Sul campo sto cercando di trasmettere i miei pensieri e sto cercando di spiegare loro perché ci alleniamo così”.
Sul modulo che adotterà il Milan sotto la sua gestione: “Ho sempre giocato con difesa a 4 e col centrocampo a 3. Nel tridente offensivo ci sono varie possibilità. Mi piace giocare col trequartista, ora bisogna capire e trovare gli interpreti che abbiamo in rosa.
Sulla fissazione del presidente circa il bel gioco: “C’è bisogno di avere equilibrio tra le due cose. Se hai tempo da inizio stagione puoi programmare e lavorare, come ho fatto con le mie squadre giovanili. Voglio che la mia squadra si alleni per come giochi e giochi per come si alleni. Bisognerà far entrare nella testa dei giocatori i principi di gioco. La speranza è che in breve tempo si accorcino le distanze”.
Protagonista della conferenza è stato anche uno degli artefici di questo colpo di scena, cioè Adriano Galliani. L’amministratore delegato del Milan ha spiegato le motivazioni del cambio di rotta: “La decisione è maturata come sempre dopo una dialettica con il presidente. Poi quando prendiamo una decisione, è una sola. La società ha scelto questa linea, non c’è da aggiungere altro. Abbiamo identificato in Brocchi la persona che può dare una scossa e far migliorare il gioco di questa squadra. Sinisa ha fatto un buon lavoro, ha ottenuto buoni risultati: siamo sesti e in finale di Coppa, ma in questo momento abbiamo pensato ci fosse bisogno di qualcosa di diverso”.
Riguardo al futuro di Brocchi: “Siamo praticamente certi che Brocchi sarà l’allenatore del Milan anche l’anno prossimo, ma se non dovesse succedere rimarrà nei quadri nel Milan, come allenatore della Primavera”.
Cosa sarà decisivo? “Il gioco è determinante, lo sapete, è fondamentale. È questo il motivo per cui siamo qui a presentare Cristian Brocchi. La stella polare è il gioco”.
Sul malcontento dei tifosi: “Dispiace che le scelte che vengono fatte dalla società non raccolgano il consenso dei tifosi. Ma chi gestisce la socità ha il dovere di prendere delle decisioni. Tutto comunque dipende sempre dai risultati. Noi siamo convinti che questa decisione non popolarissima possa fare bene al Milan”.
Una decisione per il bene del Milan, dice Galliani. Ma sarà effettivamente così?
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