E la chiamano estate
L’estate va avanti. Combattuti e divisi tra l’afa, le temperature elevatissime, la cessione di El Shaarawy, i debiti della Grecia, l’attesa di Ibracadabra, l’immancabile ISIS, resistiamo e andiamo oltre. Indomiti. Seguiamo sui social, sui giornali e sui network il dipanarsi della preparazione estiva della nostra squadra del cuore. Attendiamo ulteriori colpi di mercato. Vediamo, commentiamo, giudichiamo, proponiamo, “meglio quello di quell’altro”.
Leggo giudizi inappellabili, degni di PES o FIFA2015, dove la condizione di un giocatore dipende da un click. Ma un po’ di equilibrio?
“Romagnoli a 25 milioni? Troppi!”…
”ma che dici, sono pochi…Galliani deve pareggiare la richiesta della Roma e portarlo a Milanello!”
“Ma no, con quella cifra vai e ti prendi Hummels”… Il mercato, sì, ma della frutta.
Intanto, è ufficialmente accertato che la scorsa stagione (e magari non solo quella scorsa…), la squadra non ha svolto una preparazione atletica adeguata. L’avevamo ipotizzato, da ignoranti, guardando le partite e adesso ne siamo certi. Mastro Sinisa si è già palesato nella sua realtà e quotidianità: lavoro, concentrazione, attenzione ai particolari, senso di appartenenza, gruppo.
“Dobbiamo tornare ad essere il Milan”… E detto da un non milanista, fa ancora più impressione.
Dopo due settimane di preparazione, le sensazioni però sono positive, tenuto conto che quando si riparte è sempre difficile e faticoso. La rosa non è al completo, i nuovi attaccanti si uniranno al gruppo a breve e sembra che abbiano lavorato sodo per poter lavorare con la squadra da subito. In parecchi dovranno rassegnarsi e andare via, non c’è spazio per tutti. Mastro Sinisa, sono certo, sarà stato chiaro. E lo sarà ancora, ribadendo chi vuole che rimanga e chi può invece andare a cercare fortuna altrove, perché diversamente si accomoderà in tribuna.
Nel frattempo, due partite si sono giocate e per quello che possono contare i gol fatti e subiti, abbiamo già visto qualcosa. Intendiamoci, è calcio d’estate: si incontrano squadre di categorie diverse, con livelli di preparazione diversi, che mancano di giocatori anche importanti, che non sono complete. Bisogna prendere tutto con le molle, nel bene e nel male. Però queste partite sono importanti per seminare i concetti da sviluppare successivamente.
Abbiamo visto che il Milan prevalentemente giocherà palla a terra. La manovra di avvicinamento all’area avversaria prevede la conquista del terreno mediante avanzata compatta e la ricerca del pallone avviene soprattutto nella metà campo avversaria. La palla si gioca a due tocchi e basta, sempre. Sebbene siano state amichevoli d’estate, l’aggressività e la ricerca del contatto con l’avversario erano evidenti. Non sono mancati interventi sull’uomo che poco hanno a che fare con impegni, diciamo così, interlocutori. Ma va bene.
Sui singoli, in evidenza Calabria, Niang, Rodrigo Ely, Suso, De Jong, Nocerino. Mauri non è un centrale, ma un esterno e per le sue caratteristiche deve correre. Bertolacci con il Legnano ha giocato in punta di piedi, ma ha un gran sinistro e lancia bene. Alex forse va o forse rimane. Mexes dovrà gestirsi bene sotto l’aspetto caratteriale per meritare la fiducia di tutto l’ambiente. Gli altri cercano un appiglio cui aggrapparsi per poter rimanere. Aspettiamo Montolivo al pieno delle sue possibilità.
Segnali confortanti, siamo ripartiti. E tra poco sarà il momento di valutare di Luiz Adriano ed el peluca Bacca.
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