Gerard Deulofeu, opinioni a confronto
Gerard Deulofeu è arrivato. Di certo nessuno si aspetta che possa rivestire il ruolo del Messia a progetto, in questi pochi mesi che lo vedranno con la casacca del Milan. Eppure c’è tanta tanta curiosità intorno a questo ragazzo che a neanche 18 anni era nel Barcellona e si allenava con Guardiola e che con la nazionale under 21 spagnola ha fatto faville (e molti gol).
Sbirciando un pò nel web e sulla carta stampata alla ricerca di opinioni circa il suo valore e la sua utilità, confortano i giudizi degli esperti Marianella e Adani. Quest’ultimo è addirittura in vena di complimenti dei confronti della dirigenza del Diavolo: «Il Milan ha centrato un acquisto vero, anzi, direi che ha indovinato la scelta in pieno. Deulofeu è un jolly per Montella, può prendere il posto dell’incostante Niang e far scalare Bonaventura nei tre di centrocampo, ma soprattutto può fare ciò che fa Suso, cioè creare l’uno contro uno, generare superiorità numerica ed imbastire azioni pericolosissime per i rossoneri. E’ vero, da ragazzino prometteva molto più di quanto non abbia poi fatto vedere, ma nel Milan ha veramente l’occasione di tornare il grande talento di cui parlavano in Spagna».
Sulla stessa lunghezza d’onda il parere di Massimo Marianella, noto giornalista di Sky, espresso nel programma “Calciomercato – L’Originale”: “Il Milan ha fatto un colpaccio, ha preso un ottimo giocatore. A Barcellona le aspettative su di lui erano molto alte viste le sue potenzialità straordinarie. Il passaggio in Inghilterra ne ha forzato le qualità, se prima era un calciatore prettamente offensivo, dal suo trasferimento in Premier ha dovuto prestare maggiore attenzione alla fase difensiva. In Inghilterra ha subito la fisicità dei difensori, il suo arrivo in Italia potrebbe fargli bene dal momento che torna in un calcio latino dove la tecnica conta di più del fisico”.
L’altra faccia della medaglia? Quando qualche anno fa giocava nel Siviglia, il tecnico Emery ebbe parole dure nei suoi confronti: “Ha qualità incredibili ma anche tante carenze; non ha ancora la maturità necessaria , lo spirito di sacrificio”. Grande talento, ma anche poca umiltà e voglia di seguire i dettami dell’allenatore? Ci auguriamo proprio di no, perchè si tratta di una storia già vista troppe volte a Milanello.
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