Il Milan ne fa 7 al Toro, le pagelle dei rossoneri

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DONNARUMMAVoto 7,5: serata di relax alla quale mancano solo i pop corn. Protagonista dell’episodio chiave della partita quando al minuto 37, con un miracolo, nega a Bremer il gol che avrebbe rianimato il Torino a quell’epoca già in apnea. Per il resto, segnalazione negativa.
CALABRIAVoto 7,0: nella riedizione masterizzata del western difensivo “IL BUONO, IL BRUTTO E IL CATTIVO”, lui è certamente “il brutto”. Altra partita di sostanza, solidità e compattezza. La sua prudenza fornisce equilibrio e tranquillità alla squadra permettendo a Theo di scorrazzare felice. Nella ripresa si concede qualche sortita in più, tunnel incluso al minuto 56.
KJAERVoto 7,0: dei tre pistoleri lui invece è certamente “il buono”. Chiarita bonariamente la dinamica dello scontro con Zaza del minuto 12, si piazza davanti l’area di rigore con la divisa della SimonPol, società di vigilanza privata da lui fondata facendo passare solo quelli in possesso del permesso di Kessie, cioè nessuno.
TOMORIVoto 7,0: lui completa il trio e non può che essere “il cattivo”. Senza dare molto nell’occhio utilizza tecniche di difesa personale e se serve anche di tortura. Anticipa, rinvia, gestisce, mura. Vediamo se riuscirà a terminare il campionato senza nemmeno un cartellino giallo. Bonazzoli e Zaza vorrebbero imitare Starsky e Hutch ma fanno la fine di Gianni e Pinotto, cioè fanno ridere. Sbaglia solo ciò che serve per le statistiche e per dimostrare l’antica teoria che nessuno è perfetto.
THEO HERNANDEZVoto 8,0: al minuto 17 scatta e crossa dal fondo, poi un minuto dopo apre le danze con un sinistro dal limite. Crossa per la testa di Kessie al minuto 20. Al minuto 61 esegue un perfetto scavetto per la doppietta. Ritrova la freschezza, l’agilità, la lucidità dei momenti migliori e non ce n’è per nessuno, certamente non per Singo che lo insegue piangendo tutta la partita.
BENNACERVoto 6+: gioca da par suo con la precisione millimetrica che gli riconosciamo e la razionalità degna di Hobbes o Cartesio. L’ìndice Rt dell’arbitro Guida lo riporta in zona gialla e Pioli per evitare limitazioni di movimento lo sostituisce all’intervallo.
KESSIEVoto 7,5: riparte da dove aveva interrotto, cioè dal rigore di domenica scorsa perché stavolta lo segna contribuendo alla vendemmia. In precedenza al minuto 20 aveva impegnato Sirigu di testa. Serve per il gol di Diaz recuperando in pressing ultra offensivo un pallone prezioso al minuto 49, poi si emoziona svirgolando su assist di Rebic il possibile quarto gol al minuto 53. Di nuovo uomo ovunque con qualità ed efficacia superiori.
CASTILLEJOVoto 6,5: conquista il rigore al minuto 24 rischiando l’amputazione di entrambe le gambe. Folleggia sulla fascia destra a sostegno del “brutto” di cui sfrutta i precisi lanci verticali. Avvia ondeggiando l’azione del primo gol di Rebic. Stranamente più vispo in coincidenza della squalifica di Saelemaekers del quale forse soffre la concorrenza.
CALHANOGLUVoto 6-: parte bene, propositivo e mobile. Poi al minuto 37 si addormenta e sognando si ricorda di cosa fece Krunic contro il Celtic. Peccato voglia imitarlo. Per fortuna a Donnarumma piacciono solo cose originali e non banali riproduzioni e tutto termina lì. Errore grave da matita rossa, sebbene nel prosieguo della partita ritorni del solco della diligenza e faccia anche cose buone. Tira di poco a lato al minuto 58 ed entra a pieno titolo nella regia delle ripartenze della ripresa. “Potrebbe fare di più perché ha le qualità ma non si applica” direbbe un professore.
BRAHIM DIAZVoto 7,0: scrissi che lo vedevo in forma e che avrebbe meritato più spazio e così è stato. Al minuto 18 innesca Theo per il vantaggio. Si muove in continuazione come un disturbatore seriale e alla ricerca della palla buona che quando trova porta a spasso per il campo e con essa la difesa granata. Segna al minuto 49 e poi esce.
REBICVoto 7,0: primi 20 minuti da spettatore non pagante, ma lui è un furbon, perché in realtà stava solo aspettando. È un generoso e serve prima per il gol del “brutto” (annullato), poi per Kessie che spreca sotto misura al minuto 53, sinché al minuto 61 esulta per la buona azione quotidiana perché mette Theo in condizione di fare doppietta personale. Poi tocca a lui calpestare le macerie del Torino con una tripletta (minuti 67, 71 e 78).
PIOLIVoto 7,5: anche stasera mette in campo una squadra attenta, compatta, convinta, su un campo e contro una squadra che spesso ci ha tolto punti e che ancora di più ci ha fatto sudare. Novello David Fincher ripropone una pellicola del 1995, nel quale un anziano ed esperto detective vicino alla pensione viene affiancato da un giovane e irruento collega per indagare su un serial killer specializzato nei sette peccati capitali. Stasera quel detective indagherebbe su sé stesso. Ancora poco e potrà esultare, conquistando un posto nella galleria della storia rossonera come colui che ci riporta nell’Europa del calcio che conta (direbbe la fidanzata di Cerci). L’opera è ad un passo. Due parole sul Torino che sinceramente, per chi ricorda quello brillante e moderno del povero Radice, di Pecci, Pulici, Graziani, Sala, dispiace vedere ridotto in queste condizioni, avviluppato in una spirale di negatività, depressione e (almeno stasera) pericolosa rassegnazione. Forse non era tutta colpa del Maestro Giampaolo. Forse non è colpa di Cairo. Forse non è colpa dei giocatori. Forse non è colpa di Nicola. Forse è colpa di tutti.
MEITE’Voto 6,5: motivatissimo contro la sua ex squadra alla quel dimostra che la posizione in classifica forse non è del tutto attribuibile alle sue prestazioni. Bello l’impatto sulla partita per grinta e personalità. Sradica la palla dalla quel nasce il sesto gol.
KRUNICVoto 7,0: anche stavolta per lui solo complimenti. Serve di piede per il sesto gol e di testa per il settimo.
LEAOVoto 6,0: va a nozze nelle immense praterie lasciate dai resti del Torino nella ripresa. Serve per il primo dei gol di Rebic.
DALOTVoto 6,0: Conferma la buona condizione mostrata di recente, si permette un colpo di tacco al minuto 77 e crossa nell’azione del settimo gol.
MANDZUKICS.V.: partecipa al conteggio dei falli.

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