La “nevrosi da closing” torna a colpirci, ma filtra solo tranquillità dalle parti
Tempi veramente duri per i tifosi rossoneri. Dopo le numerose voci intorno a Donnarumma e alla sua possibile cessione in pieno stile Raiola, dopo le notizie non certo positive sulla presenza di Romagnoli nell’attesissimo derby, riecco emergere ancora una volta la telenovela sulla cessione del club, ad un mese circa dalla chiusura dell’affare. Proprio quanto tutto sembrava scontato, ecco che qualcuno si diverte ad avanzare incertezze e ad insinuare dubbi.
Ottimismo – Secondo il Corriere della Sera è sorto qualche intoppo burocratico circa il passaggio dei 420 milioni da Sino Europe a Fininvest. È dunque corsa contro il tempo per ottenere le varie autorizzazioni dal governo di Pechino per esportare questi capitali. Non dovrebbero esserci comunque problemi, ma Yonghong Li e Han Li avrebbero pronto anche un piano B: nel caso i soldi non riuscissero a partire dalla Cina per le date stabilite (termine massimo il 13 dicembre), arriverebbero attraverso finanziamenti da altre banche, quasi certamente europee, rispettando quindi tempi e regolamenti vari.
Nevrosi da closing – Tutto è quindi sotto controllo e al momento filtra ottimismo e tranquillità da entrambe le parti, nonostante nel popolo rossonero sia già scattata la solita “nevrosi da closing”, la fobia cioè che possa saltare tutto da un momento all’altro per ritornare a vivere il recente umiliante passato. Ora come ora, a chiusura tanto vicina, sembra del tutto irragionevole pensare ad una cosa del genere, soprattutto dopo il versamento dei 100 milioni di caparra. Solo questioni burocratiche dunque, tra l’altro facilmente risolvibili, ci separano dal fatidico cambio di scena, per cui meglio non farsi prendere da isterie e rimanere tranquilli.
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