Lavori in corso con disagi più o meno grossi

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Per nulla esaltante la vittoria del Milan con la Spal. Per nulla esaltante segnare due volte solo su calcio di rigore, in casa, contro una squadra neopromossa reduce da due sconfitte di fila. La Spal, tra l’altro, ha dimostrato di essere praticamente inesistente in attacco (non a caso in cinque partite giocate, quattro volte è rimasta a secco), per cui non siamo neanche in grado di valutare bene la prestazione difensiva dei nostri.

Non possiamo rallegrarci solo per il fatto di aver trovato un giocatore che sa suonare il violino (Rodriguez) e uno che sa dirigere l’orchestra (Biglia), se tutti gli altri stonano o quasi.  Andrè Silva, Europa League a parte, ha dimostrato solo una cosa: di avere movenze eleganti, perfettamente inutili in un campionato “sporco” come il nostro, dove bisogna strettamente badare al sodo. Deve imparare tanto, sotto questo aspetto. Calhanoglu lo stesso: senza offesa, mercoledì sera sembrava Honda, nè più nè meno.

Eravamo già alle prese con la brutta tegola di aver perso Andrea Conti per 6 mesi, adesso aggiungiamoci la constatazione delle grandi difficoltà di adattamento di Suso e Bonaventura, ancora assolutamente estranei al 3-5-2 voluto da Montella. A proposito, Vincenzino, fra un cambio di modulo e l’altro, non sembra avere le idee chiare, ma se non altro è capace di mascherare alla meno peggio i difetti di una squadra ancora lontana dall’aver trovato la sua identità.  Verrà il momento in cui non si potrà più mascherare nulla e questo momento potrebbe essere vicino:  il derby di metà ottobre. La sto facendo troppo drammatica? Lo spero.

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