Lettera di un milanista a Francesco Totti

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totti.romaFino a qualche settimana fa si credeva che quella di San Siro, sarebbe stata l’ultima apparizione di Francesco Totti in Serie A e invece, molto probabilmente continueremo a godere di uno degli ultimi talenti puri italiani ancora per una stagione. Berlusconi e Galliani hanno più volte confessato che su er Pupone hanno fatto in passato più di un pensierino, pur tuttavia senza mai approfondire troppo il discorso, perché a detta del Cavaliere, le bandiere vanno lasciate nella propria squadra. Ieri sera, al di là della pessima (ennesima) prestazione dei rossoneri, il pubblico sugli spalti ha riservato il giusto omaggio a un campione vero al momento del suo ingresso in campo. Tutto lo stadio ha indistintamente applaudito Francesco Totti, che a sua volta ha ringraziato a fine partita: “La standing ovation del pubblico di San Siro è stata bellissima, non me l’aspettavo”.

A Francè, dopo tutte le magie che hai regalato a Roma, all’Italia e all’Europa, questo è il minimo che tu possa ricevere. Per un giocatore che ha dato tutto e di più per la maglia che indossa da oltre 20 anni, una scrosciata di applausi lunga qualche decina di secondi è poca cosa. Noi milanisti abbiamo il palato fino perché siamo abituati a grandi giocatori, lo sai meglio di me, ma ti assicuro che di fronte ad un talento del tuo calibro non si può che applaudire a scena aperta e ringraziare per le emozioni e le magie che continui a regalare a tutti gli appassionati di questo sport. Personalmente, non nego di aver sognato di vedere la 10 rossonera sulle tue spalle, ma nel tuo caso, per la tua storia e per la tua fedeltà ai colori giallorossi, sarebbe stato una specie di insulto al dio del pallone. Berlusconi di eresie ne ha dette molte nella sua carriera calcistica e politica, ma quella sulle bandiere, è forse una delle poche verità che ricorderò.

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