L’uomo sbagliato nel posto sbagliato
Se Thohir avesse letto l’intervista che Frank De Boer rilasciò alla Gazzetta dello Sport nel maggio 2014, chissà se lo avrebbe poi scelto come coach dell’Inter. In quella vecchia intervista l’ex difensore dell’Ajax dichiarava, un pò presuntuosamente, che alla serie A italiana preferiva la Premier League, la Bundesliga e la Liga. “Il calcio italiano è molto in ribasso nella considerazione internazionale” – aggiungeva Frank, quasi sprezzante. Analizzando i difetti del nostro calcio (sì, proprio quello che lo vede ora protagonista) sottolineava che “Gli stadi sono molto spesso vuoti, e per avere stadi pieni bisogna mostrare un calcio attraente. La Juventus non gioca male, ma spesso aspetta che i due attaccanti creino qualcosa. Non è il mio calcio”. Eppure con quel calcio un anno dopo la Juventus arrivava alla finale di Champions League.
Un mese fa De Boer spiegava la sua idea di calcio: “Io punto al dominio del gioco, con intensità, pressing, possesso palla.” Qualcuno per caso le ha viste queste cose? Oppure ha visto solo un calcio monotono, assolutamete senza fantasia, in cui gli interpreti tirano pochissimo in porta e non riescono a mantenere la stessa intensità dall’inizio alla fine. Per giunta spesso i cambi del tecnico risultano, per usare un eufemismo, assai discutibili, come quello che ha visto entrare, contro il Cagliari, Gnoukouri per Banega, mentre Gabigol e Brozovic continuavano a scaldare la panchina. Per scelte come questa molti gli imputano una scarsa capacità di saper leggere la partita in corso. C’è anche chi lo considera, senza mezzi termini, un pazzo; oppure chi sostiene che la sua idea di calcio sia totalmente inapplicabile in Italia. Il 19 agosto De Boer diceva di volere l’Inter in Champions. Si affretti a recuperare terreno in classifica, perchè non potrà provarci in eterno: già circolano i nomi dei suoi possibili successori.
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