Milan-Crotone 4-0, le pagelle dei nostri

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DONNARUMMA Voto 6,0: praticamente spettatore, gioca più palloni con i piedi che con le mani. Para su Ounas al minuto 7 poi nulla più.

CALABRIA Voto 6,5: al minuto 4 si incunea in area e va a segnare (di testa!) ma l’impresa viene vanificata daun fuorigioco in partenza di Ibrahimovic. Poi al minuto 15 impegna Cordaz ancora nell’area piccola. Contribuisce con la consueta buona lena del periodo alla doppia fase fronteggiando Pereiratra i più attività del Crotone e riducendolo al silenzio. Nel finale si guadagna (penso volontariamente) il giallo che gli farà scontare la squalifica pendente contro lo Spezia.

TOMORI Voto 6+: voto tendente all’alto. Rischia solo inizialmente su Di Carmine poi però sfodera tutto l’armamento migliore (fisico, piedi e il resto) e dalle sue parti non si passa.

ROMAGNOLI Voto 6,0: Tomori cura Di Carmine e lui si limita a guardare tentando qualche sortita in avanti.Mezzo voto in meno per un giallo totalmente inutile e regalato, sul 4-0 e nella metà campo avversaria.

THEO HERNANDEZ Voto 6,5: trasvola coast-to-coast al minuto 11 per servire Leao. Spesso, in fase iniziale di partenzadell’azione si accentra per condurre palla come fanno i suoi pari ruolo “bravi” del Manchester City. Deborda progressivamente col passare dei minuti travolgendo le difese ospiti (al minuto 62 sfiora l’incrocio dei pali e un minuto dopo arriva sul fondo servendo per il facile raddoppio diIbrahimovic). In progresso rispetto alle ultime prestazioni. Sarebbe perfetto se riuscisse adeliminare quella sensazione di leziosità che ogni tanto riaffiora nella gestione della palla e nel primo dribbling quando, a volte, si va a ficcare in un cul de sac di avversari dal quale esce inevitabilmente perdente. Immarcabile a campo aperto, viaggia a velocità tripla rispetto agli avversari.

KESSIE Voto 6,5: il collega di reparto pensa a fare legna e lui si intromette di tanto in tanto giusto per far vedere che si fa sul serio. Da solo tiene a bada sia Benali che Ounas schiaffeggiandoli amabilmente a turno.

MEITE’ Voto 6+: anche qui valutazione tendente verso l’alto. Sia ben chiaro, non è un fenomeno, altrimenti sarebbe stato pagato 20 volte tanto, però nel suo ruolo e in certi contesti come quello odierno (o a partita iniziata) la sua parte la può fare. Gioca più palloni che in tutte le precedenti partite, Pioli glichiede di giocare sporco, correre, contrastare, insomma fare legna e lui quello fa. Va al tiro al minuto 50 con buona coordinazione. Servirà ancora, immagino contro avversari non di fascia alta.

SAELEMAEKERS Voto 5,5: quel cross fallito maldestramente in partenza deve aver avvisato Pioli che oggi non era giornata. Quella palla sottrattagli da Leao al minuto 25 mentre stava per battere a colpo sicuro deve averlo avvisato che oggi non era giornata. E infatti la giornata termina al minuto 45.

LEAO Voto 6,5: parte mobile e ispirato e va al tiro (deviato alla disperata) al minuto 11 su assist di Hernandez mentre eravamo già tutti in piedi ad esultare. Ruba la battuta a colpo sicuro a Saelemaekers al minuto 25. Poi serve alla perfezione al minuto 30 per il vantaggio chiudendo di prima un triangolo col suo mentore svedese. Cordaz gli nega il raddoppio al minuto 60 poco prima di uscire. Anche oggi evidenzia la maggiore e migliore partecipazione al gioco delle precedenti partite. L’assist da solo gli vale mezzo punto.

REBIC Voto 7,0: sta meglio e si vede nella durezza e nella determinazione con la quale affronta i contrasti e nei continui scatti e controscatti che esegue. Da quella parte è un pericolo costante. Martella come un metalmeccanico vecchia maniera e alla fine sfonda, prima di testa (minuto 68) su angolo di Calhanoglu e poi un minuto dopo sempre su assist del turco la gira in rete in posizione di centravanti. A tratti l’abbiamo rivisto come lo scorso anno.

IBRAHIMOVIC Voto 7,5: va al tiro al minuto 6. Per un po’ osserva quasi annoiato, poi si accende e al minuto 30 chiama al suo servizio il prediletto Leao per un triangolo da manuale del calcio con il quale apre le marcature. Poi concede il bis al minuto 63 spingendo in rete il cross di Hernandez. Poi impegna Cordaz nell’azione che porta al quarto gol. Poi colpisce di testa al minuto 73. Poi esce, e vorrei vedere.

PIOLI Voto 7: vi fu un tempo (molto lungo, a dire il vero) nel quale anche affrontare l’ultima in classifica (o comunque compagini inferiori tecnicamente) poteva rappresentare un problema. La squadra di quell’epoca si smarriva consentendo all’avversario di turno di emergere, seppure nella propria limitatezza, assurgendo a livelli di prestazione massimi e facendo un figurone da incorniciare e da ascrivere a curriculum vitae. Quel tempo sembra ormai terminato. Il Crotone viene fatto cuocere nel suo brodo, lessato, o se preferite rosolato a fuoco lento, viene invitato a venire avanti e colpito alla prima vera occasione per poi essere trafitto a ripetizione, con la minima dose di rispetto sportivo che si concede all’avversario, quando dopo un’ora di gioco quel paio di elementi bravi un po’ sopra la media della squadra vanno inevitabilmente in debito di ossigeno e di idee causando l’inevitabile crollo. Vista qua e là una certa frenesia nel voler partecipare in modalità singola alla “festa”, frenesia che si è evidenziata in una eccessiva presenza in area avversaria in occasione dei calci d’angolo. Sono dettagli da curare. Intanto, avanti così.

CASTILLEJO Voto 6,0: finte e controfinte, qualche cross, molta applicazione. Va al tiro al minuto 79.

CALHANOGLU Voto 6,5: serve per la doppietta di Rebic, prima da fermo (finalmente un corner battuto come si deve) e poi riprendendo la respinta di Cordaz su tiro di Ibrahimovic. Torna alla grande per condurre la squadra nella ripresa.

MANDZUKIC Voto 6: mette ancora benzina nel motore e colpisce di testa al minuto 85.

HAUGE S.V.: entra nel momento di massima deconcentrazione quando tutti stanno già pensando alla doccia, infatti al minuto 83 gestisce un pallone in modo grossolano.

KRUNIC S.V.: risparmia gli scampoli finali di partita a Kessie.

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