Milan-Juve 0-2. Le pagelle di Higuain e compagni (e dell’arbitro)

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DONNARUMMA Primo tempo 6+: senza colpe sulla capocciata di Mandzukic. Para al minuto 25 sullo stesso croato e poi è attento al minuto 32 su un velenoso e involontario pallonetto di Dybala Secondo tempo 6+: para al minuto 54 e al minuto 57 su CR7. Non può fare di più sul tiro di Cancelo che mette lo stesso portoghese in condizioni di segnare il raddoppio. Tutto sommato, visto il valore dell’avversario, se l’è vista più brutta altre volte.

ABATE Primo tempo voto 6-: ammira Alex Sandro crossare per Mandzukic, prova a spingersi anche in avanti per fare la stessa cosa al minuto 18. Secondo tempo voto 6-: sbuffa e rincula prima di cedere la piazza a Borini.

ZAPATA Primo tempo voto 6-: come noto va in difficoltà se chiamato a costruire la manovra. Ma non va particolarmente male. Becca una pallonata in faccia. Secondo tempo voto 5,5: come nel primo tempo, sia come rendimento che come pallonate in faccia. Ha fatto molto peggio altre volte.

ROMAGNOLI Primo tempo voto 6-: in un eccesso di fiducia ammolla a Rodríguez Mandzukic nell’azione del primo gol. Non troppo sollecitato a dire la verità. Secondo tempo voto 6: la spazza e la butta. Su di lui anche un fallo di Chiellini.

RODRIGUEZ Primo tempo voto 6: perde (e ci mancherebbe) il mismatch con Mandzukic. Soffre le scorribande di Cancelo, poco aiutato dal compare di fascia Calhanoglu. Secondo tempo voto 6-: al minuto 76 tira di poco alto. Partecipa con ardore al tentativo di rimonta.

SUSO Primo tempo voto 6-: costantemente raddoppiato e spesso malmenato, entra nell’azione del rigore. Non ha modo di tentare il pezzo forte della casa, il sinistro su secondo palo. Secondo tempo voto 5,5: è costretto ad un basso profilo e in questi casi la manovra d’attacco ne risente.

KESSIE Primo tempo voto 6+: si piazza in mezzo la campo a dirigere l’orchestra, corre appresso a tutti, sgomita, non va al tiro ma sarebbe stato chiedere troppo. Secondo tempo voto 6+: nel momento migliore del Milan lui c’è. C’era e ci sarà. .

BAKAYOKO Primo tempo voto 6,5: anche stasera è il francese la nota positiva. Continua ad essere in progresso, nella pulizia dei contrasti, nella corsa, nella personalità. Secondo tempo voto 6,5: fisicatissimo, va bene anche in mezzo all’area dove svetta spesso e volentieri.

CALHANOGLU Primo tempo voto 5,5: conferisce di sé stesso l’immagine dell’abulia. Parte esterno poi passa mezz’ala, ma cambia poco. Secondo tempo voto 5,5: come nel primo tempo, tira senza pretese al minuto 48. Ennesima serata da “potrei ma non ce la faccio, mannaggia, come mi dispiace”.

HIGUAIN Primo tempo voto 5,5: non è al massimo, e si vede nei contrasti, ma non vuole mancare alla serata di gala. Vorrebbe spaccare il mondo, ma gli manca la mazza e a mani nude è dura. Sciupa per eccesso di voglia di far bene l’occasione del rigore togliendo la palla dalle mani di Kessie, dopo di che va inevitabilmente in crisi e si smarrisce. Secondo tempo voto 5,5: si rianima al momento dell’entrata in campo di Cutrone, poi litiga con Mazzoleni e si fa buttare fuori ingenuamente rendendosi immediatamente conto del guaio combinato. Nel calcio sussiste una fortissima componente emotiva e psicologica, stasera ne abbiamo avuto la riprova. La chiave dei successi o dei fallimenti spesso sta lì.

CASTILLEJO Primo tempo voto 5,5: fatica tremendamente a trovare la posizione, come quando hai sonno e ti rigiri nervosamente nel letto. Tuttavia, non lesina impegno e corsa. Secondo tempo voto 5,5: gira che ti rigira, alla fine esce.

CUTRONE S.V.: prova a dare vivacità, se non altro ha il merito di rianimare Higuain.

LAXALT Voto 4: dove sia finito il corridore instancabile, aggressivo, indiavolato di Genova è una domanda che ci facciamo da tempo. In aggiunta spazza male sui piedi di Cancelo che va al tiro nell’azione del raddoppio. Male.

BORINI S.V.: si piazza a destra per Abate. Nemmeno troppo male, tutto compreso.

GATTUSO S.V.: giudicare Gattuso dopo una partita simile è ingiusto ed ingeneroso nei confronti dell’uomo e del professionista. Sarebbe stata difficile già al completo, lo era ancora di più visti gli assenti che hanno tolto preziose energie ed alternative. Diventa una montagna ripida se il tuo uomo migliore fallisce il rigore del possibile pari e poi si fa cacciare. Un solo rilievo: sulla battuta del penalty doveva intervenire dalla panchina e far battere Kessie, che è il rigorista designato.

MAZZOLENI Voto 4: ancora una volta abbiamo avuto la testimonianza del raggiungimento di un livello di credibilità pari allo zero del movimento calcistico nostrano (tutto compreso: dirigenti, arbitri, calciatori, comunicazione). Tutto è appiattito sulle posizioni della Juventus e di ciò che alla Juventus aggrada. E la cosa triste è che non solo alla Juventus fa comodo che sia così. Forse sarebbe andata allo stesso modo, ma nell’episodio che ha deciso la partita è fallo da rigore e cartellino giallo, il che avrebbe voluto dire espulsione. Ennesima dimostrazione di una vergogna infinita, di un doppiopesismo che, tra l’altro, non rende giustizia nemmeno alla Juventus stessa. Forse sarebbe andata allo stesso modo, peccato non lo sapremo mai.

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