Milan: l’entusiasmo non basta, servono rinforzi
Prima amichevole di un certo peso per il Milan, contro l’Olympiakos, e prima figuraccia: un 3 a 0 senza storia e tra l’altro contro la più debole delle squadre che affronteremo. Uno degli alibi più forti è sicuramente quello delle ore di viaggio: tra aerei, ritardi e un fuso orario da smaltire, è stata davvero dura giocare l’altra notte. Uno degli alibi più ridicoli è sicuramente quello della squadra rimaneggiata. Già, perché i nazionali, i veri calciatori, quelli che in stagione dovranno farci fare il salto di qualità, si trovavano solo ad assistere al match. Ora, che si chiamino Balotelli (su di lui già spese troppe parole, inutile infierire), o che si chiamino Muntari, Essien o Zapata, crediamo proprio che anche quest’anno siamo messi proprio male.
Allora inutile continuare nelle interviste a parlare di entusiasmo per la gestione Inzaghi, inutile sperare nella determinazione, nella voglia e nel carattere (per carità, elementi fondamentali nello sport come nella vita) se poi parliamo di un gruppo raffazzonato con qualche buona individualità e tantissimo materiale scadente. Non è questo il tempo per giudicare il mercato, manca ancora tanto, ma la strada intrapresa sembra proprio quella degli altri anni, conclusi ovviamente con epocali fallimenti.
Questa squadra ha un disperato bisogno di qualità, sia sulle fasce in difesa, sia in mezzo al campo e sia in attacco dove manca il tanto decantato esterno. Una lontana possibilità che uno dei tre arrivi non ci fa per nulla tranquillizzare: l’importante è che non si pronunci più la parola Champions per favore.
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