Milan, tanta spesa poca resa

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Da una parte 240 Milioni spesi in una sola fase di mercato, autocelebrazioni, dichiarazioni in pompa magna, interviste esclusive, dirette streaming, strette di mano, pacche sulle spalle e così via, cose formali incluse. Dall’altra una squadra che nelle prime 7 partite di campionato ha collezionato 3 sconfitte nette contro i soli avversari di buon livello incontrati: Lazio, Sampdoria e Roma. 10 gol subiti, penultimi nella classifica per numero di chilometri percorsi e nessun giocatore nei primi 15 posti della classifica cannonieri.

Rispetto alla stagione scorsa questo Milan ha raccolto un punto in meno di quello raffazzonato e low cost guidato dallo stesso Montella. Se dopo la partita di Genova contro la Sampdoria Fassone e Mirabelli avevano richiamato all’“ordine” la squadra per la brutta prestazione ed il pessimo risultato, dopo la sconfitta con la Roma gli stessi dirigenti hanno predicato calma e pazienza, per quello che ritengono dover essere un percorso di crescita lungo e difficile. Un percorso che tuttavia i tifosi si auspicavano dover essere necessariamente meno tribolato e impervio, stante la rosa messa a disposizione di mister Montella. Una rosa evidentemente sopravvalutata, se è vero come è vero che il giocatore di maggior rendimento tra i nuovi acquisti risulta essere quello meno pagato, Borini, mentre quello più deludente e a tratti persino imbarazzante, risulta essere quello più oneroso, Bonucci. A ciò si aggiungono una manciata di calciatori poco concreti come Calhanoglu, Andre Silva, Kalinic e Biglia, che pur facendo intravedere ottime doti tecniche, sembrano non essere messi nella migliore condizione per esprimersi al meglio. Un problema per il quale l’allenatore può reputarsi certamente il maggior responsabile.

Durante la sosta per le nazionali a Milanello è tempo di riflessioni ed allenamenti intensi, nella lunga attesa di quello che tra due settimane sarà un crocevia importante per la stagione: il derby contro i cugini rivali dell’Inter. Un derby che arriva nel momento peggiore che ci si potrebbe immaginare. Al Milan, a meno sette dai nerazzurri, servono assolutamente i 3 punti per restare in coda alle prime 4 posizioni, mentre per l’Inter, che ha raccolto più di quello che avrebbe pensato (E dovuto), anche un pareggio sarebbe di fondamentale importanza. Pronostico complicato quindi, per quello che è da sempre un match fuori dagli schemi, non direttamente legato ai reali valori delle rispettive rose. E per fortuna, visto che l’Inter vanta la miglior difesa del campionato ed uno degli attaccanti potenzialmente più prolifici, Icardi. Mentre il Milan, considerando le prime 7 posizioni di classifica, sfodera la seconda peggior difesa, dopo quella del Torino, e l’attacco più sterile.

Siamo soltanto a metà ottobre ma il cammino del Milan, all’inseguimento di un posto utile per accedere alla Champions, potrebbe essere già compromesso. Difficile poterlo anche solo immaginare, due mesi fa.

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