Modi e metodi. Risposta a Dybala
Nessun tifoso del Milan si dispera per la sconfitta con la Juventus, a Torino. Tanto più che, se rileggiamo l’undici sceso in campo, ci accorgiamo che fra i rossoneri mancavano Bonaventura, Suso e Locatelli, che da soli valgono più di mezza squadra. Parliamo da anni del deficit qualitativo dei rossoneri perfino quando questi elementi ci sono, figuriamoci quando non ci sono. I tifosi del Milan si disperano solo per il modo in cui la sconfitta è arrivata. Personalmente ho comunque poca voglia di tornare sugli episodi della partita. Voglio parlare, però, di un altro modo. Il modo indecente con cui i giocatori di Allegri per tutto il match hanno protestato con una veemenza da macchietta comica, cercando di condizionare le decisioni dell’arbitro, spingendolo ad usare i cartellini, a fischiare un fallo, a chiedere un rigore. Mi riferisco in particolare ai due argentini d’attacco, Higuain e Dybala, e anche a Lichtsteiner, che ha giocato solo un pezzo della partita in questione, ma che nel lamentarsi, nel pretendere cartellini con le parole e con i gesti è un maestro e lo è sempre stato.
Ho fatto solo tre nomi, ma potevo farne altri perfino più eclatanti (Bonucci, per esempio). Giocatori assai bene istruiti a lamentarsi in maniera sistematica e con un accanimento, mi vien da dire, da stalker, per ottenere qualcosa con la forza della voce grossa, dell’imponenza fisica (chi ce l’ha) e della faccia da duro. Insomma, con la forza delle intimidazioni. Una squadra che si vanta tanto di avere un certo stile, il famigerato stile Juve, non dovrebbe fare ciò. In campo prima che fuori.
Proprio Dybala che, come detto, in campo si lamenta sempre sbracciandosi e mettendosi le mani nei capelli, paradossalmente a fine partita si è espresso così: “E’ da sei anni che si lamentano contro la Juve. Secondo me devono usare altri metodi, e non devono lamentarsi sempre contro gli arbitri”. Paulo, un metodo lo abbiamo adoperato con efficacia la sera del 22 ottobre 2016, quando il Milan ha battuto la Juventus per 1-0, gol di Locatelli. Un altro metodo ancora, il 23 dicembre a Doha, quando giocavano anche Suso e Bonaventura. E abbiamo sollevato la Supercoppa italiana, davanti ai vostri occhi. Do you remember?
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P.S. Qualche giorno dopo la pubblicazione di questo articolo, leggo casualmente le parole di Arrigo Sacchi a Dybala: “Sei un grande talento, ma una cosa che non mi piace di te è che protesti troppo con gli arbitri. Peccato perchè a Palermo non lo facevi… Devi capire che sei un esempio per i bambini, hai un viso pulito. Sei un genio del calcio, mantieni questa tua figura”. La risposta dell’argentino la potete leggere a questo link http://www.milannews.it/news/sacchi-a-dybala-protesti-troppo-con-gli-arbitri-a-palermo-non-lo-facevi-largentino-e-vero-247739
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