Non è Papu Gomez ciò che manca al Milan
L’occhio del falco ha fatto centro ancora una volta. Ha beccato in pieno il tronco di un albero, in picchiata. A quanto pare Silvio Berlusconi è rimasto notevolmente impressionato dalla bella prestazione dell’esterno atalantino Papu Gomez, classe 1988. Chi si sveglia tardi può in effetti rimanere molto impressionato da un bel tramonto, dopo però essersi perso tutto il sole della giornata. C’è da chiedersi da quanti anni il patron rossonero non segua il campionato italiano di calcio. Non è necessario essere particolarmente attenti alle vicende del nostro torneo nazionale per pensare che prendere Papu Gomez adesso ha davvero pochissimo senso. Prenderlo dopo l’ultima eccezionale stagione al Catania, qualche anno fa, sarebbe stata magari una mossa più giusta e lungimirante. Invece Gomez andò a finire niente meno che in Ucraina, al Metalist, dove trovò poca fortuna e molti venti (di guerra) che lo riportarono in Italia . Nessun dubbio sulle qualità dell’esterno argentino, per carità, ma in questo caso è lecito avanzare qualche perplessità sull’operazione, ammesso che ci sia davvero l’intenzione di farla, in gennaio. Possibile che il Milan arrivi sempre mooolto dopo gli altri sui talenti mondiali? Possibile che il Milan debba sempre “godere” delle rimanenze altrui? Da Fernando Torres a Cerci, da Essien a decine di altri giocatori acquistati negli ultimi anni, quando era ormai troppo tardi affinchè potessero dare il meglio delle loro qualità. Per il Milan, però, possono pure andar bene, avrà detto qualcuno lassù in alto. Magari, chissà, se accade un miracolo, prima di scoppiare ci porteranno in Champions.
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