Ogni domenica solita storia
Cominciamo col parlare della formazione schierata sabato sera. Un totale scempio, e il dilemma che ancora ci assilla e ci pervade è il pensiero di come abbia fatto Mihajlovic a mettere in campo dall’inizio il tridente Cerci – Luiz Adriano – Bonaventura lasciando Bacca in panchina (che per l’appunto appena entrato ha sbloccato la partita). Non vogliamo tirar fuori la questione dei soldi investiti male in estate, qui stiamo parlando di gravi errori che farebbero rabbrividire anche Inzaghi… Non concepibile la scelta di schierare Cerci dal primo minuto, giocatore totalmente allo sbaraglio, neanche lontano parente di quello ammirato nel Toro di Ventura. Avrà pur giocato una buona amichevole contro il Monza (contro il Monza, il che è tutto un dire), ma da qui a metterlo titolare lasciando Bacca in panchina sembra troppo azzardato. La gara di Torino è stata agghiacciante fino al 63esimo minuto quando il gol del colombiano ha sparigliato le carte, provocando il risveglio granata e il nostro totale disimpegno. Va sempre così: se questa squadra subisce un gol, è l’inizio della fine. Se la fortuna riesce a portarci in vantaggio ci richiudiamo in difesa, e poi inevitabilmente il gol degli avversari arriva. Ma con giocatori così non potrebbe essere altrimenti. Basta analizzare i casi emblematici di questa squadra, ad esempio Montolivo, che giá dopo un tempo di gioco era praticamente fuori uso. A Bertolacci il merito dell’assist, ma si è trattato pur sempre del primo passaggio azzeccato in queste sue prime gare in rossonero. Poli invece appena entrato si è fatto mangiare da Baselli (già Baselli, nostro oggetto del desiderio). Guardare il Milan in questo momento provoca solo tanta ansia e la speranza che tale supplizio finisca velocemente, in modo da alleviare l’angoscia che solo questa squadra riesce a procurare. L’impressione è che questa stagione sarà anche peggiore dello scorso anno, quando almeno qualche elemento riusciva a spiccare nella mediocrità generale. Basta pensare ad un portiere esperto come Diego Lopez, colpevole in numerose occasioni. A livello tecnico quindi è impossibile trovare un unico colpevole, mentre le cose stanno diversamente a livello dirigenziale, dove ormai non vale neanche più l’alibi della mancanza di fondi e quindi di un mercato fatto di parametri zero. In sostanza prima di rivedere il Milan dei bei tempi dovremo aspettare almeno 10 anni. Prepariamoci ad altre cocentissime delusioni.
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