Paolo Scaroni: ecco chi è il nuovo presidente dell’A.C. Milan
Nella giornata di giovedì 19 Luglio, come sappiamo, si è conclusa l’udienza al TAS di Losanna, in merito all’esclusione del Milan dalla prossima Europa League. Al dibattito ha partecipato una delegazione di ben 10 rappresentanti del club meneghino, tra i quali l’amministratore delegato Marco Fassone e il manager Frank Tuil, in nome del fondo Elliott di Paul Singer: la sentenza ha di fatto riammesso il club rossonero all’Europa League.
Sono state del resto ore frenetiche di attesa per l’ennesima svolta del club a livello societario e dirigenziale: oggi sabato 21 Luglio, in mattinata, ha avuto luogo l’assemblea dei soci. All’ordine del giorno c’era il rinnovo del Consiglio di Amministrazione, la revoca dei consiglieri della “parte cinese” e soprattutto l’elezione del nuovo presidente, in sostituzione dell’uscente Yonghong Li. Fra le importanti decisioni, anche la rimozione dell’ ad Marco Fassone.
Indipendentemente dalle valutazioni a livello dirigenziale, Elliott ha già scelto da tempo chi dovrà essere il nuovo presidente del C.d.A.: Paolo Scaroni. Vicentino, nato nel 1946 e attuale vicepresidente di Rothschild, il manager italiano è conosciuto a livello internazionale grazie a una lunga e prestigiosa carriera dirigenziale. Con una laurea in Economia e Commercio all’università Bocconi, un master in Business Administration alla Columbia University ed una prima rilevante esperienza nel gruppo SaintGobain, nel 1985 diventa amministratore delegato di Techint, importante colosso industriale italiano-argentino particolarmente attivo nel sud America, soprattutto nel settore siderurgico.
Resta coinvolto nella vicenda Mani Pulite e nel 1992 viene arrestato per aver dato tangenti al Partito Socialista Italiano al fine di ottenere appalti dall’Enel. Una vicenda che si “risolve” soltanto 4 anni dopo, quando lo stesso Scaroni patteggia la pena di un anno e 4 mesi, confessando il reato. In quello stesso anno, il 1996, il dirigente vicentino vola in Inghilterra e diventa amministratore di Pilkington: sotto la sua gestione, grazie ad un’accurata ristrutturazione aziendale, il titolo della società registra un +100%, nell’arco di un solo semestre.
Nel 1997 torna Italia per assumere la presidenza del Vicenza, cedendo a una delle sue più grandi passioni: il Calcio. Resta presidente in carica per un solo biennio, sino al 1999. Nel 2002 lascia il ruolo di a.d. Pilkington, quando l’allora secondo Governo Berlusconi lo coopta per ricoprire la medesima carica in Enel. Qui avviene la svolta con cui il manager acquisisce notorietà e ulteriore prestigio: una società essenzialmente multiutility come Enel si specializza nel core business dell’energia. Un proficuo lavoro che nel 2005 gli vale la nomina di amministratore di Eni, dove Scaroni cerca di applicare lo stesso paradigma attuato in Enel: la focalizzazione nel settore energetico ed in particolar modo nella produzione e distribuzione di energia elettrica.
Nel 2006 la società raggiunge fatturato e profitti record, diventando leader mondiale nei servizi petroliferi, grazie anche all’acquisizione di Snamprogetti, tramite la controllata Saipem. Nello stesso anno Scaroni deve tornare in tribunale, ad Adria, per difendersi dall’accusa di “inquinamento del Delta del Po” (Tramite la centrale di Porto Tolle): il manager viene condannato in cassazione ad un mese di reclusione. Un reato tuttavia prescritto e una condanna già convertita in un’ammenda da circa 1000 euro.
Dal 2014 Scaroni è vicepresidente di Rothschild Italia oltre che consigliere di Assicurazioni Generali e Veolia Environment. Una carriera caratterizzata da molte luci e poche, seppur significative, ombre. Ombre delle quali i tifosi rossoneri farebbero volentieri a meno…
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