Il piano quinquennale del Milan che sarà discusso alla Uefa a ottobre
Come è ormai noto, l’Uefa ha rimandato ad Ottobre l’analisi del business plan stilato dal Milan, di quel piano ormai noto come “voluntary agreement”. A dispetto delle tante notizie trapelate, non è vero che ci sia stata una bocciatura di tale piano, ma solo un rinvio per una richiesta di chiarimento al Milan sulla struttura della nuova proprietà, dopo il cambio di gestione e dopo una serie di esercizi chiusi pesantemente a debito. Per di più il Milan avrebbe ritirato la domanda di voluntary agreement presentata dalla vecchia dirigenza nel dicembre 2016 per presentarne una nuova, che sarà oggetto di discussione ad ottobre.
Piano quinquennale – Il Sole 24 Ore ha reso noti alcuni particolari di questo nuovo piano, stilato su base quinquennale, molto ambizioso e rischioso a dire il vero. Sul fronte sportivo è previsto il miglioramento della squadra, che parte ora dal preliminare di Europa League, per arrivare allo scudetto entro il 2022. Per quanto riguarda i ricavi invece dovrebbero salire dai 196,2 mln della stagione conclusa ai 426,2 mln a fine 2019, fino ad arrivare ai 524 mln nella stagione 2021/22. Tutto si baserà sullo sviluppo nel mercato cinese, grazie soprattutto alla nascita di Milan China, che si occuperà proprio di marketing in Asia.
Altre fonti di ricavi – Per quanto riguarda invece le entrate da diritti televisivi, si dovrebbe passare dai 98 mln della stagione conclusa ai 107 del 2022; i ricavi dagli sponsor dovrebbero salire dai 76 mln di quest’anno agli 84 mln del 2022; le entrate Uefa dai 46 mln della prossima stagione ai 68 mln della stagione 2021/22, grazie soprattutto agli introiti Champions. Insomma un piano tanto chiaro quanto azzardato: in caso di successo il Milan finalmente tornerà ai fasti di un tempo; non si dovessero concretizzare tali risultati assisteremo al fallimento della gestione cinese.
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