Tempi Rossoneri

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Riccardo Saponara: quando uno scarto diventa un rimpianto

DiAlberto T.

Set 18, 2015 #Saponara
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saponara3 gol in 3 giornate in questo avvio di campionato. Sembra possa essere la stagione della consacrazione per Riccardo Saponara, trequartista classe ’91 cresciuto calcisticamente nell’Empoli, ma nato a Forlì, con un passato in rossonero. “Al Milan ho avuto poco tempo e poca continuità, inoltre non c’è stata la disponibilità ad aspettarmi. Le colpe però sono anche mie. Ringrazio l’Empoli che mi ha aspettato, permettendomi anche di sbagliare”. Così risponde Riccardo a chi lo interroga sul suo passato milanista. Poche luci e tante ombre per il ragazzo cresciuto sulle orme di Kakà, con il quale ha condiviso anche lo spogliatoio, durante il secondo avvento del brasiliano a Milanello.

Fede rossonera fin da bambino e ragazzo umile. Tanti sacrifici e viaggi in treno sulla tratta Faenza-Firenze per tornare a casa ogni domenica sera (come riportato da lui stesso in un recente post su Facebook, insieme all’amico Valdifiori), per iniziare a costruirsi una carriera che inizia ufficialmente con le prime presenze da professionista a Ravenna. Lega Pro, stagione 2008/2009, in panchina c’è Atzori. Per Saponara 7 presenze tra le file dei “leoni” bastano a convincere l’Empoli a sborsare 750 mila Euro per accaparrarsi la metà del giocatore, risolvendo la comproprietà nel 2010, aggiudicandosi l’intero cartellino del natìo di Forlì. Il 13 novembre 2010 debutta in Serie B contro l’Atalanta, partita vinta dai toscani per 3-0, ma per il primo gol tra i professionisti c’è da aspettare settembre 2011, contro la Reggina. Prestazioni sempre più convincenti, Saponara con quel destro fa quello che vuole, ha una tecnica superiore e vede anche la porta. Diverse squadre di Serie A iniziano ad interessarsi a lui, ma il Milan, nel gennaio 2013, anticipa tutti, sborsando 3,8 milioni per la comproprietà e consentendo al giocatore di terminare la stagione ad Empoli.

Nuova stagione e nuova maglia: è quella rossonera del Milan. Numero 8 sulle spalle e la speranza di poter inventare calcio in un grande palcoscenico, come quello di San Siro. Il debutto avviene a Parma il 27 ottobre 2013, mentre per la prima presenza da titolare bisogna aspettare ancora un paio di mesi. La grande occasione arriva il 22 dicembre in una partita che di comune con le altre ha poco, anzi pochissimo. Il match in questione è il derby, vinto in quell’occasione dall’Inter per 1-0, di certo non una partita come le altre per esordire. Riccardo stenta a mostrare le giocate illuminanti dei tempi di Empoli, anche se lascia intravedere qualità fuori dal comune. Manca sempre il guizzo decisivo per dimostrare al mondo di poter fare la differenza anche nella massima serie, condizionato da qualche infortunio di troppo e da qualche timore alla prima vera esperienza in una “Big”.

Il Milan sembra tuttavia credere nel ragazzo. Nel giugno 2014 infatti riscatta interamente il giocatore, prelevando la restante metà dal Parma, ma qualcosa sembra non funzionare come dovrebbe. Sempre più panchine e sempre meno presenze in campo per colui che ai tempi di Empoli descrivevano come il “Nuovo Kakà”. Sempre più ombre e sempre meno luci.

Inizia a Milanello la stagione 2014/2015, che vede sulla panchina milanista Pippo Inzaghi, ma il trend non sembra cambiare. Arriva così il momento di fare i conti, le strade si separano consensualmente. Mercato di riparazione, se lo contendono Sassuolo ed Empoli, ma è proprio quest’ultima a spuntarla, anche grazie ai buoni rapporti di Riccardo con Sarri e i giocatori in rosa.

Et Voilà! Il mago di Forlì si riprende subito una maglia da titolare e in un batter d’occhio torna a fare le “magie” su quel rettangolo verde. “Quando passa il treno è difficile non salirci sopra” ha affermato il giocatore, interrogato riguardo ad un possibile pentimento dopo l’esperienza fallimentare al Milan. “Rifarei tutto” ha poi concluso.

Giocate su giocate, sembra poter far la differenza sempre. La seconda esperienza ad Empoli è contraddistinta da un continuo crescendo. In estate lo vogliono davvero tutti: se lo contendono Napoli e Juve, ma anche la Lazio. In verità, la squadra toscana un’offerta allettante l’aveva anche accettata, ma Giampaolo… ha minacciato di consegnare le dimissioni! E visto il passato dell’allenatore, meglio non farlo arrabbiare. Nulla di fatto, Saponara rimane ad Empoli, felice e soprattutto pronto come non mai. Sogno? La Nazionale, ovviamente. Se continua come ha iniziato… Lo vedremo anche a Francia 2016, senza dubbio. E che rimpianto per il Milan, visti i giocatori che si sono alternati sulla trequarti in queste prime partite.

 

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