Suso: il Milan lo vuole ma la partenza è possibile
Non c’è solo Donnarumma in casa Milan. Il caso del portiere classe 1999 che sta facendo discutere parecchio nelle ultime settimane, non è l’unico e forse neanche il più importante nel mondo rossonero. Un’altra situazione delicata è quella di Jesús Joaquín Fernández Sáez de la Torre, cioè Suso, corteggiato non solo in Italia, ma anche all’estero. Interessata all’attaccante è la Roma che ha ufficializzato la cessione di Momo Salah al Liverpool.
Ma Suso piace molto anche al Tottenham di Mauricio Pochettino. Il club inglese potrebbe presto presentare un offerta al Milan, per provare a strappargli il numero 8, vero protagonista della prima parte della stagione rossonera. Non sarebbe la sua prima esperienza in Premier League: nel 2010 era stato acquistato dal Liverpool, dove ha giocato fino al 2015, con una pausa nella stagione 2013 – 2014, quando fu dato in prestito all’Almeria. Ora la società londinese vorrebbe riportarlo in Inghilterra, a giocare il campionato inglese, oltre che la Champions League, così da provare a riscattare la magra figura fatta quest’anno, con l’eliminazione ai gironi.
Intanto, nonostante le porte del Milan non siano certo chiuse per Suso, il cui contratto scade nel 2019, il rinnovo stenta ad arrivare. Mirabelli ha confermato l’incedibilità del giocatore, cercando una trattativa per il rinnovo. Ora la situazione è in stand by. Alfredo Pedullà, esperto di mercato calcistico, ha cercato di spiegare quanto accaduto: prima del closing, i rossoneri avevano raggiunto un accordo con l’attaccante con un contratto da 2,5 milioni di euro netti più bonus. Fassone e Mirabelli però non sono d’accordo con il contratto promesso da Galliani: la nuova società intende abbassare a 2 milioni l’importo del contratto. Ballerebbe, dunque, mezzo milione e senza intesa, è facile che il giocatore possa partire alla volta dell’Inghilterra.
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Alessia
Rossonera dal concepimento, vive per questi colori. Cresciuta con le magie di Kakà, nonostante le lacrime alla sua volta per Madrid, restano lo sguardo di Sheva sul dischetto e tutta la magica notte di Manchester a farle mancare ancora il fiato. Unico dispiacere: non aver potuto vedere dal vivo il Milan di Sacchi.
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