Un anno dopo, il fiume è ancora più difficile

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Un anno fa, a inizio aprile, eravamo a pochi giorni dall’esonero di Sinisa Mihajlovic. Stava per compiersi l’ennesimo sfacelo che poi avrebbe fatto perdere ai rossoneri anche la Coppa Italia. Cosa è cambiato in questi mesi? Molto o poco, dipende dai punti di vista. Il Milan ha una Supercoppa in più e, stranamente, non ha cambiato di nuovo l’allenatore. Quanto basta per essere moderatamente contenti. Il problema è che tutto il resto è un rebus o quasi. A partire dal Closing che, forse, fra poco si farà. O forse no, perchè se non vediamo non crediamo. Riguardo alle prospettive europee, beh non sono poi tanto diverse da un anno fa: l’Europa League è tutta da conquistare, la questione si deciderà in queste ultime giornate. Di certezze non ve ne sono.

Tutto è ancora in bilico, compreso Vincenzo Montella, il quale, malgrado il buon lavoro svolto (anche Mihajlovic aveva fatto tutto sommato un buon lavoro… e anche Seedorf), se dovesse fallire l’accesso in Europa League, probabilmente sarà il primo a saltare. Certo, lo spirito è diverso, e per fortuna anche molti interpreti in campo. Tuttavia la fortuna non sembra voler aiutare il Milan. Pensiamo a come si è perso con la Juventus oppure alla grande competitività nella zona Europa League: con i punti conquistati finora (54), i rossoneri sarebbero già quasi certi della qualificazione, se il campionato fosse ancora quello dello scorso anno. In questa stagione è tutta un’altra storia. C’è ancora molto da lottare e non mancano gli scogli su cui si rischia di sbattere. Il Pescara è stato uno di questi. I prossimi si chiamano PalermoInter.

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