Vedi Napoli e poi…
A qualcuno forse è sfuggito che tra un cinese e un thailandese di passaggio, ci sono ancora cinque partite da giocare. E bisognerebbe giocarle almeno con dignità.
Napoli – Milan è tra queste cinque. Loro sono forti e in campionato avrebbero potuto sicuramente fare meglio, solo avessero avuto più continuità. Ma sono in semifinale di Europa League, con molte probabilità di andare in finale e vincerla. Glielo auguro di tutto cuore, per loro non guferei mai, come per qualcun’altro.
Noi speriamo in una buona prestazione. Abbiamo tre squalificati e inoltre abbiamo rubricato l’ennesimo episodio di “incomprensione” tra la squadra e l’allenatore.
Domando: ma perché qui tutti litigano con tutti? A maggior ragione, speriamo che il tanto agognato cambio al vertice arrivi quanto prima e porti un po’ di ordine e “legalità” in una squadra che rassomiglia molto al Bounty, quello dell’ammutinamento, tanto per essere chiari. La sensazione è che ognuno stia facendo come vuole e questo non va affatto bene.
Conta poco chi gioca, chi va in campo pensi a dare “il fritto” come si dice in gergo.
Formazioni: Alex – Paletta in mezzo, Bocchetti sull’out sinistro. Albero di Natale con Honda e Jack a supporto di Destro. Loro in formazione praticamente tipo. Iniziamo. E siccome ci piace soffrire e farci del male da soli, dopo nemmeno un minuto (a dire tanto…), azione Insigne – Hamsik sulla sinistra, lo slovacco si infila alle spalle dell’ectoplasma di De Sciglio che lo butta giù. Rigore e rosso diretto, occasione da ultimo uomo.
Qualcuno, per favore, spieghi al ragazzo (che una volta era persino titolare in Nazionale) quanto segue:
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tutte le partite iniziano quando arbitro fischia e non quando decide lui, cioè sempre almeno dieci minuti dopo;
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nessuno lo obbliga a stare al Milan, di squadre dove giocare ce ne sono, eccome;
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la smettesse di mandare in campo il fratello sfigato;
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se continua così, altro che Real Madrid. Ho sentito che al Torneo dei Bar del mio quartiere una squadra cerca un terzino (manco tanto bravo, a dire il vero, si accontentano). Se vuole faccio il suo nome.
Detto ciò, Higuain tira ma Diego Lopez, che si starà stancando, probabilmente, si tuffa alla sua destra e respinge. Ancora 0 a 0, ma 90 minuti con un uomo in meno. Si ricomincia e il Giudice Caselli direbbe: “RESISTERE, RESISTERE, RESISTERE”.
Il Napule attacca a tutto spiano. Mettiamo la testa fuori e dopo una buona manovra Honda in area non tira e sul successivo passaggio in avanti Andujar para. Si vede subito che non sarà una partita ma un tiro al bersaglio. Era già difficile in 11 contro 11….
Comunque, palleggiamo bene e la sfera va da difesa a centrocampo. Stavolta tocca a Jack, tiro da fuori, Andujar para ancora. A dire il vero, messi col 4-4-1 di totale sacrificio facciamo muraglia e sputiamo sangue da ogni poro, ma è un assedio. Hamsik tira alto da fuori area. Loro menano la danza. Paura per Jack che sbatte le terga duramente ma si rialza. Siamo compatti e attenti, teniamo duro su ogni pallone, ma è chiaro che davanti è un impresa improba tenere palla nonostante Destro ce la metta tutta.
Ancora Napoli e Insigne “cicca” la sfera su cross di Callejon. Poli è arretrato sull’out destro e lotta contro chi arriva da quelle parti. Per fortuna loro sembrano un po’ imprecisi e frenetici e questo ci facilita (per ora).
Jack sempre generoso conquista un angolo e allenta la pressione. Conquistiamo qualche punizione che li tiene lontani dall’aera di rigore. Lottiamo, e questo si nota. Ma prima di stasera, no. Perché?
Vengono giù da tutte le parti, ovviamente. Fasi finali del tempo, la pressione prosegue e non usciamo dalla nostra trequarti. Alex, Paletta e Bocchetti spazzano via tutto il possibile. Se capita, tentiamo il break come quando Bocchetti avanza, la mette in mezzo e Jack di testa spizza il palo alla destra di Andujar. Pippo in panchina sembra morso dalla tarantola e vorrebbe entrare in campo.
Su ogni pallone, scivolate e contrasti si susseguono, almeno si battaglia e la squadra sembra fare la cosa migliore che è nelle sue corde: difendersi.
Questo scrivo mentre Higuain tira ancora alto su svarione di Bocchetti. Alex domina l’area e Bocchetti aiuta, angolo senza esito. Fine primo tempo, teniamo la posizione sul nostro personale fiume Piave e non passa lo straniero. Diego Lopez come il ragno nero Cudicini.
Si riprende da dove si era terminato, cioè con loro in attacco e Callejon tira e conquista un angolo. Poli fa il terzinaccio e Honda si sacrifica in copertura. La palla gira da un fronte all’altro dell’attacco, ma con (per fortuna) un po’ di imprecisione, ma l’alimentazione dell’attacco è totale.
Sale la pressione, non ce la facciamo a salire più. Callejon ci grazia da breve distanza, è assedio, senza se e senza ma. Fuori Jorginho per Gabbiadini. Insigne, alto dal limite. Fuori Destro per Pazzini. Piovono palloni in area da ogni dove. Manovra avvolgente da destra a sinistra, veloce e ficcante, in area la sfera viene toccata da cento gambe: palo. Non possiamo fare altro che difenderci, in verità. Fuori Bocchetti, dentro Bonera. Il tempo non scorre, teniamo duro che di più non si può, ma è un disastro perché non siamo in grado di alleggerire l’azione. Loro cercano la sovrapposizione sulle fasce per metterla in mezzo e cercare il colpo sotto misura. Angoli su angoli. Lottiamo come leoni su ogni palla, ma basterà? Anche Goulham ci spaventa, ma liberiamo l’area. Ancora angolo, siamo 12 a 1. Fuori Insigne, dentro Mertens.
Ennesima azione aggirante, passaggio filtrante per servire Callejon, rimpallo su un tentativo di liberare e Hamsik la mette dentro con l’aiuto del palo. Era nell’aria. L’orgoglio va bene, ma non basta solo quello. E adesso speriamo di non scoprirci troppo. Infatti, a un quarto dalla fine, Mertens va sul fondo e mette in mezzo, Higuain controlla, finta, si porta la sfera sul destro e batte Diego Lopez. Gli argini sono saltati, è evidente. Ancora sfondamento a sinistra, palla in mezzo, serie di carambole e Gabbiadini segna a porta quasi spalancata. La partita è finita dopo il primo gol, ne ho viste troppe così. Il tempo di vedere esordire Felicioli al posto di Jack, gli ultimi assalti ci risparmiano il poker e c’è tempo per Diego Lopez di mettersi in evidenza su tiro di Mertens.
Commento: troppo Napoli e poco Milan, ma con un uomo in meno sarebbe stata difficile anche fossimo stati cento volte più forti. Ringraziamo il signor De Sciglio, chissà cosa gli avranno detto degli spogliatoi, magari si perdeva lo stesso, però così è da pollastri. Eppure in panchina c’è un signor difensore come Tassotti, possibile che non filtri nessun suggerimento?
Non dispero, mancano solo quattro partite, poi si azzera tutto (ma tutto veramente) e si ripartirà.
Magari in un’altra vita ho molto peccato, in pensieri, parole, opere ed omissioni, e non lo avevo mai saputo prima: ora, lo ammetto, devo espiare.
Mea culpa, mea culpa, mea maxima culpa. Ma che finisca presto.
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