Genoa, Samp e compagnia bella
Proseguiamo nell’esame delle avversarie del Milan, nella situazione in cui si trovano al momento in cui scrivo. Oggi tocca a Genoa, Sampdoria, Torino, Palermo, Udinese.
Genoa: ancora una volta il Gasp sarà chiamato a rifare tutto da capo. Partiti per altri importanti lidi Bertolacci e Iago Falque, inseguito un po’ da tutti il bravo Perotti per il quale nulla si esclude sino al 31 agosto, i liguri ripartono da poche certezze, la maggiore delle quali è l’allenatore. Confermato Perin tra i pali, arrivano: in difesa Munoz, a metà campo Cissokho, in attacco il redivivo Pandev. Pavoletti ha l’occasione per esplodere definitivamente, ma l’impressione è che sarà dura confermare l’ottimo piazzamento della passata stagione.
Sampdoria: il vulcanico Viperetta si sarà già pentito della scelta dell’Uomo Ragno? A giudicare dalla reazione alla disfatta di Europa League, la sensazione è che potrebbero esserci delle novità importanti. E presto. Ferrero si candida come il nuovo Zamparini? Vedremo. In difesa potrebbe essere un buon acquisto Moisander, Zukanovic è stato strappato all’Inter e cercherà di far valere il fisico imponente. Fernando stazionerà a metà campo, Barreto porterà l’esperienza del campionato Italiano e qualche gol fatto alla sua maniera, da lontano. Perso Okaka, il peso dell’attacco graverà su Eder e Muriel, mai così atteso alla conferma come stavolta. Come per il Genoa, ritengo sarà difficile, considerato anche come si sono rinforzate le altre, confermare l’ottimo piazzamento della passata stagione. Il valore aggiunto di Mihajlovic stavolta non ci sarà e Zenga è una scommessa vera e propria, tenuto conto che ha allenato molto ma in realtà completamente distanti da quella Italiana. Si preannuncia, secondo me, una stagione di sofferenza.
Torino: Potrebbe essere la sorpresa dell’anno. Intanto perché ha confermato Ventura (5° anno in granata) e questo sarà un vantaggio. Poi perché non si è indebolito in difesa, tenendo (almeno sino ad ora…) Glik e Maxsimovic. E poi perché si è rinforzato in mezzo al campo: Baselli, Zappacosta (che non farà rimpiangere Darmian), Acquah, l’ottimo Avelar visto a Cagliari. Se Maxi e Quagliarella sapranno garantire un adeguato numero di reti, il Toro potrebbe continuare a sognare ancora una volta l’Europa.
Palermo: Iachini e il suo cappellino sono ancora seduti sulla panchina all’ombra della Favorita e questa è già una notizia. Certo è che la scorsa bella stagione ormai è andata e adesso bisogna confermarsi. Perduto Dybala, che era un lusso, i rosanero ripartono dal gallo Belotti e da Vazquez. Saranno ancora loro a dover fornire quel qualcosa in più per tenere a galla la squadra, perché specie in difesa il Palermo appare un po’ fragile. Salvarsi sarà come vincere uno scudetto. Auguri vivissimi, sperando che Zamparini non si svegli dal letargo e torni ad essere il terrore di ogni Mister.
Udinese: anche per i Friulani non sarà un campionato facile. Di Natale ha un anno in più nelle gambe e Zapata è buono ma non “ccezzionale” per dirla alla Piccinini. Il lavoro che attende Colantuono appare veramente complicato se la società non interverrà sul mercato. Il peso della responsabilità ricade ancora una volta sui “vecchi” Pinzi, Badu e Kone mentre per Widmer potrebbe essere l’anno della definitiva affermazione.
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