A motore acceso, cosa va e cosa non va in questo Milan
… perciò, Milan batte Empoli 2 a 1, ma che fatica. Importante era vincere e si è vinto perché le vittorie fanno morale e punteggio, ma l’impressione è che il lavoro per Mastro Sinisa sia ancora molto. Adesso ci sono due settimane per preparare al meglio il derby e cercare di migliorare nel complesso e anche nei dettagli che sono quelli che fanno la differenza.
Cerchiamo di approfondire gli argomenti sul tavolo, precisando che tratteremo a parte il tema dell’Araba Fenice, il fantomatico “regista”.
COSA NON HA FUNZIONATO.
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C’è un evidente problema psicologico. Dopo il primo gol e, maggiormente dopo il secondo, la squadra ha accusato un contraccolpo emotivo con il segno meno. Invece di acquisire sicurezza si è ritratta, come se si aspettasse di subire un qualche evento negativo, che è puntualmente arrivato con l’errore di De Sciglio. Avrei capito prendere un gol in contropiede nella ricerca della ulteriore segnatura, attribuendolo ad un eccesso di euforia. L’atmosfera negativa di San Siro non favorisce in tal senso e Mastro Sinisa dovrà lavorare molto su questo aspetto.
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Facciamo guerra di trincea. La squadra gioca ancora ad un ritmo troppo basso e così facendo è difficile superare difese schierate ed organizzate di squadre che corrono più di noi, anche se tecnicamente ci sono inferiori, come l’Empoli. Non ci sono cambi di ritmo. Il calcio moderno è movimento e scatti a ripetizione, per far muovere e confondere l’avversario ed indurlo all’errore.
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Il tentativo di Mastro Sinisa di dare fiducia a Suso e Nocerino non si è rivelato una buona scelta, ma ci può stare perché rientra nelle prerogative di un Mister. I due non hanno fatto quello che ci si aspettava: lo spagnolo è stato troppo timido e a parte due tentativi da fuori ha tenuto palla troppo e inutilmente, lesinando le iniziative che ci si possono aspettare da un giocatore tecnico come lui viene presentato (superamento dell’avversario per creare la superiorità, passaggio filtrante per le punte, apparizioni improvvise tra le linee difensive avversarie). Nocerino, purtroppo per lui, ritengo sia fuori dal progetto dopo questa gara. Ha avuto la fiducia del Mister tutta l’estate e non ha fornito le risposte che erano attese. E’ probabile che abbia già dato il meglio di sé stesso in maglia rossonera nella stagione post scudetto. Per tutti e due sarebbe meglio cambiare aria.
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De Sciglio: un passo (almeno) indietro rispetto all’ultima volta che l’ho giudicato (Perugia, Coppa Italia). Benedetto figliolo… se va avanti così perderai il posto. Meglio Abate sicuramente.
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Le due mezzali sono ancora troppo lente nel dare sostegno ai terzini in possesso palla. Così facendo, le soluzioni diventano:
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ridare la palla indietro ai centrali, rischiando l’intercetto;
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arretrare correndo a ritroso verso la porta amica per favorire un passaggio sicuro (perché meno soggetto ad errori ma praticamente inutile) e schiacciando la squadra verso Diego Lopez, oppure spezzandola in due lasciando gli attaccanti troppo isolati per avere un rifornimento giocabile;
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lanciare alla cieca e lungo in avanti, sperando.
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COSA HA FUNZIONATO.
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A differenza di Inzaghi, Mastro Sinisa (l’unico a non reclamare l’acquisto di un regista...) un’idea di gioco ce l’ha e come. Tenendo fisso De Jong a protezione della difesa, la costruzione parte dai centrali che servono i terzini entrambi in una posizione sempre molto alta a ridosso della metà campo. Il terzino in possesso della sfera, deve sfruttare il supporto immediato della mezzala dalla sua parte per scambiare palla, e proseguire oltre, o creare spazio in mezzo per servire il trequartista. Come detto, la lentezza con cui le mezzali al momento, svolgono questo compito è tale da inficiare alla fonte questa idea. Bertolacci deve crescere in tal senso e dall’altra parte, un giocatore come Witsel, se verrà, potrebbe essere l’ideale perché gioca nella zona del campo a lui più congeniale ed ha il tempo dell’inserimento e i piedi buoni.
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Alcuni uomini hanno già la forma campionato: Diego Lopez, Antonelli, Romagnoli, Bonaventura, le due punte.
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Romagnoli è un signor difensore e vale quanto pagato. Con Mexes e Rodrigo Ely dà garanzie di sicuro rendimento.
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L’attacco è potenzialmente devastante. Bacca e Luiz Adriano si integrano benissimo, alla faccia dei detrattori. Tocco di palla vellutato, si sono divisi alla perfezione compiti e zone del campo e non si pestano mai i piedi perché dove c’è l’uno non c’è l’altro e sono in continuo movimento. Bacca si muove come una pantera, è velocissimo e sbuca dovunque, Luiz Adriano è potente e cattivo. Alzi la mano da quanto tempo un numero 9 rossonero non marcava una rete come quella del brasiliano sabato sera. Balotelli, ma solo se anche lui si sacrifica a sostegno, alle loro spalle potrebbe essere lo specchietto per le allodole, in quanto attirerebbe su di sé l’inevitabile attenzione di almeno un avversario favorendo l’inserimento. Oppure Menez ma solo se totalmente recuperato e se non tiene la palla troppo a lungo.
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Bonaventura ha dato fosforo alla manovra e sarà difficile farne a meno, anche a partita iniziata.
Come vedete, da fare c’è ne abbastanza, ma sarebbe strano il contrario. Ribadisco la mia idea che la cosa fondamentale è non perdere terreno in questa fase. Se non ricordo male, lo scorso anno stavamo festeggiando il pirotecnico 5 a 4 di Parma. Sappiamo tutti come è andata a finire.
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