Alfonso Gatto, il poeta che amava il Milan
Alfonso Gatto è un poeta innamorato dello sport, calcio e ciclismo in primis, e del Milan (e della Salernitana) in particolare. Lo diciamo al presente anche se ormai ci ha lasciati da tempo. Lo diciamo al presente perchè i suoi versi continuano a farci pensare, riflettere e talvolta sorridere. Nato a Salerno il 17 luglio 1909 fu giornalista, pittore, critico d’arte, scrittore e sensibile poeta, fra i più significativi del ‘900. Sebbene molto legato alla sua terra, fu un instancabile viaggiatore e fece, nel corso della sua vita, le più svariate esperienze lavorative.
Grande ammiratore di Gianni Rivera, di cui aveva anche un poster appeso nello studio, amava i colori rossoneri con passione e fervore di vero tifoso. Seguiva con affascinato interesse le gesta dei protagonisti del mondo del calcio, perchè lo considerava uno sport in grado di emozionare rompendo confini geografici e barriere politiche. Noi vogliamo ricordare Alfonso Gatto attraverso una sua poesia, che parla di un’alba. Siamo a Salerno, la sua città:
UN’ALBA
Com’è spoglia la luna, è quasi l’alba.
Si staccano i convogli, nella piazza
bruna di terra il verde dei giardini
trema d’autunno nei cancelli.
È l’ora fioca in cui s’incide al freddo
la tua città deserta, appena un trotto
remoto di cavallo, l’attacchìno
sposta dolce la scala lungo i muri
in un fruscìo di carta. La tua stanza
leggera come il sonno sarà nuova
e in un parato da campagna al sole
roseo d’autunno s’aprirà. La fredda
banchina dei mercati odora d’erba.
La porta verde della chiesa è il mare.
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