Ancelotti o non Ancelotti: un po’ di rispetto per Inzaghi, please…
Campionato ormai archiviato da un mese o giù di lì, le notizie che riguardano il Milan parlano, com’è naturale che sia, già del prossimo futuro. C’è il capitolo cessione societaria che sembra andare avanti tra colpi di scena e dichiarazioni, non ultime quelle circa la possibilità che Berlusconi non venda e vari una sorta di Ital-Milan. C’è la questione stadio che dovrebbe essere risolta ad inizio mese e non è così scontata l’assegnazione dei padiglioni di Fondazione Fiera a Barbara & co. Infine negli ultimi giorni animi in subbuglio per il possibile ritorno di Ancelotti sulla panchina rossonera. Nonostante le possibilità concrete di questo ritorno siano minime (in cuor nostro lo sappiamo tutti), Berlusconi dichiara che dovesse andar via dal Real, Re Carlo sarà di nuovo rossonero. A breve pare debba esserci anche una cena tra Galliani e il nostro amato Carletto per tentare di convincere il mister del progetto milanista.
A parte il fatto che le parole di Berlusconi sembrano fatte apposta per supportare la sua campagna elettorale e a parte il fatto che Ancelotti ha già ammesso che in caso di divorzio dal Real Madrid per lui si prospetta un anno sabbatico, a parte tutto ciò, cerchiamo di non dimenticarci di Pippo Inzaghi per favore.
È vero: come detto questo campionato, già concluso da troppo tempo, è il peggiore dell’era Berlusconi e nei dati Pippo si è dimostrato il peggior allenatore degli ultimi trent’anni. È vero: tanti, tantissimi gli errori, e anche grossolani, commessi dal mister in stagione, nella quale ci avrà capito ben poco nonostante le vere colpe non sono certo sue. Ed è vero anche che i tifosi hanno un urgente bisogno di sentir parlare di rivoluzione, cambiamenti, progetti a lungo termine e nomi di un certo peso dopo due anni orribili. Ma perché sbandierare ai quattro venti tali nomi, i sogni nel cassetto e i programmi societari? Anche da ciò è chiaro che ormai il vecchio Milan, il suo stile, il suo modo di fare invidiato in tutta Europa è scomparso dietro una coltre di esoneri e fallimenti.
Inzaghi merita rispetto come qualsiasi altro allenatore sia passato su questa panchina. Inzaghi merita rispetto come tutti i dipendenti di questa società. Inzaghi merita rispetto per il suo passato da calciatore rossonero e per il suo amore verso questa maglia. Inzaghi merita rispetto a prescindere dai risultati scadenti di questa sciagurata stagione.
Parlare in modo così spudorato di Ancelotti è come parlare dinanzi una persona morente di come gestiremo l’eredità che dovrà lasciarci. Un po’ di rispetto, please…
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