Meteore rossonere: Michael Reiziger

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A volte nel calcio capita, in modo del tutto illogico e sconclusionato di affidarsi ad un Paese, più che alla bravura dei giocatori. Memori dei fasti del passato si ripesca negli stessi ambienti giocatori che di prezioso hanno la stessa nazionalità di chi ha fatto vincere trofei su trofei. Il risultato di questa politica scellerata sono poi dei bidoni che rimangono alla memoria solo per la loro scarsezza, magari simboli di annate del tutto da dimenticare.

Uno di tali bidoni è senza dubbio Michael Reiziger e l’annata è 1996/97, la stessa per intenderci del “grande” Kluivert. Cresciuto nell’Ajax, fu Van Gaal a lanciarlo nel calcio che conta, lo stesso tecnico orange che costruì quell’armata di ragazzi terribili che portò a casa una Champions League proprio ai danni del Milan. In realtà l’orribile terzino (e non solo per il modo di giocare) capitò a Milano solo per caso, incluso nel pacchetto che portava in maglia rossonera Edgar Davids: memori delle gesta eroiche olandesi di qualche anno prima il Milan così tentò di nuovo questa strada.

Ben poco ci vorrà a Sacchi (subentrato a Tabarez) per capire che il giocatore è totalmente inadeguato per il nostro calcio: a lui con il passare delle giornate verrà preferito il primavera Francesco Coco, dopo aver lasciato andare Panucci al Real Madrid. Il momento topico della sua stagione il tristemente famoso 1-6 contro la Juve, dopo il quale il nostro Reiziger non metterà più piede in campo a parte una manciata di minuti nelle ultime giornate di campionato.

La fortuna volle che Van Gaal nel 1997 passò al Barcellona e rivolle a tutti i costi il suo pupillo: nessuno sa spiegarsi ancora come Reiziger abbia fatto a vestire la maglia blau-grana per 7 anni dove vinse anche due scudetti: nella vita può succedere proprio di tutto… 

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