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A carte scoperte: il governo cinese dietro il Milan

DiMirko

Lug 21, 2017
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Senza alcun dubbio possiamo ormai dire che uno dei punti importanti del nuovo Milan targato Yonghong Li è la collaborazione col governo cinese. Una collaborazione che di certo può rassicurare i tanti tifosi impauriti per un futuro rossonero non certo chiaro e trasparente, alla luce soprattutto delle montagne di milioni di euro spesi per l’ultimo mercato.

CNGEF – In occasione dunque della International Champions Cup, la governance rossonera ha svelato la collaborazione con la China Next Generation Education Foundation (CNGEF), fondazione nata allo scopo di sviluppare il calcio in Cina attraverso le nuove generazioni. Da non trascurare il fatto che tale società sia gestita da Ping Wang, presentatasi tempo fa come intermediaria del Governo di Pechino, e che essa sia stata fondata dal Consiglio di Stato e registrata presso il Ministero degli affari civili, il che fa appunto capire il legame stretto che ora vige tra Milan e il governo cinese. Il frutto di tale accordo ha dato vita all’”Ac Milan Special Fund”, un progetto finalizzato a sviluppare e promuovere il calcio nelle scuole in Cina, e non si esclude in futuro una più forte sinergia con la costruzione di vere e proprie accademie del calcio.

Due traguardi – Pochi dubbi c’erano sul fatto che dietro Yonghong Li ci fosse qualche grosso investitore, ed ora, alla luce di questo accordo, è chiaro che a “proteggere” i colori rossoneri vi sia direttamente lo Stato asiatico. Con ogni probabilità sarà attraverso il suo aiuto che la proprietà riuscirà a risanare il debito di 300 milioni con gli statunitensi di Elliott il prossimo anno, e sarà sempre con tale aiuto che sarà possibile far entrare in campo nuovi investitori per aumentare entrate e rendere ancora più solido il progetto. Un progetto che si basa sull’aumento di fatturato grazie allo sviluppo del brand in Cina e all’accesso alla Champions League: due traguardi ritenuti fondamentali dalla “corte” di Xi Jinping per sbloccare quei fondi arrestati tempo fa a causa delle restrizioni imposte per evitare le grosse fuoriuscite di capitali dal Paese.

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