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Gattuso, passione da vendere

DiMarco Bologna

Dic 1, 2017 #Gattuso
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Più o meno due anni fa, mentre Gattuso (Gennaro Ivan Gattuso, Corigliano Calabro 9/1/1978) allenava il Pisa in Lega Pro, portato alla fine del campionato in B, guardavo una trasmissione su un canale tematico del Milan dove veniva indetto fra i tifosi un “concorso” per designare “il giocatore del Milan di tutti i tempi”.

Partendo da Rivera, si passava a Baresi, Ancelotti Gullit, Van Basten, Rjkaard, Savicevic, Donadoni, Maldini, Boban, Pirlo, Seedorf e poi ancora Weah, Ronaldinho, Ibra, Sheva, Kakà, salvo altri dimenticati, e fra questi anche Gattuso, tutti schierati in una sorta di tabellone tennistico ad eliminazione diretta, con tanto di teste dei serie. Pensai subito ad una “finale” Baresi/Van Basten o Maldini/Kakà invece con il procedere delle eliminazioni Gattuso resisteva e ad ogni turno eliminava prestigiosi concorrenti.

Insomma la “finale” decretata dai tifosi fu Van Basten/Gattuso, fra il ”Cigno di Utrecht” e “Ringhio”. Strano no? Si, va bene, vinse Van Basten.

Ora, mia figlia entrava in salotto: babbo ma Gattuso era di classe? NO! Io prontamente. Anzi SI’… urlai dopo pochi istanti di esitazione, …. lei era già uscita.

Ecco sì, per me Gattuso era un giocatore di classe, di quella classe per cui il calcio, se saputo guardare e raccontare è letteratura.

Quello che ha vinto Gattuso in carriera nemmeno tutti i giocatori della attuale serie A messi insieme possono eguagliarlo, ma i tifosi non ricordano tanto questo, o solo questo, ricordano lo sforzo unito alla concentrazione, al sacrificio, all’attaccamento alla causa, la generosità unita al coraggio, alla personalità, alla passione.

Giocava con enorme passione.

Ricordo un faccia a faccia con CR7 in un Manchester-Milan di CL dopo l’ennesimo “raddoppio di marcatura” di Ringhio con relativo scippo di pallone: sì, quella sera la giovane stella fu annullata.

In un Milan-Catania giocò quasi 90′ con il legamento crociato anteriore del ginocchio destro rotto, zoppicava ma resisteva. Diagnosi: 6/7 mesi fuori, dopo 5 mesi rientrò in un Fiorentina-Milan.

Da lunedi 27 novembre 2017 è l’allenatore del Milan, un mestiere che già conosce. Lo saprà fare altrettanto bene quanto quello di calciatore? Non lo sa nessuno, nemmeno lui, ma non gli importa. Non è tipo da farsi queste domande.

E’ un mestiere diverso, bisogna saper guardare, valutare, insegnare, dare fiducia e stimoli e a volte non basta, ci vuole fortuna, ci vogliono una serie di coincidenze fortunate e in ultimo anche i giocatori bravi danno una grande mano…

Gattuso la fortuna non l’ha mai avuta, se l’è guadagnata tutta, sempre. Per questo è amato dai milioni di milanisti sparsi nel mondo, per questo è stato giusto avergli dato questa possibilità, se non a lui, a chi?

I risultati anche per Rino saranno determinanti, ma a differenza degli altri allenatori, di tutti gli altri allenatori, il suo è un caso particolare.

Rino non potrà mai avere i tifosi contro, il credito che vanta nei confronti del Milan è infinito, l’amore che gli vogliamo tutti è troppo forte per essere scalfito o solo messo in discussione.

Per lui, alla sua prima a San Siro, lo stadio si alzerà in piedi a salutarlo in ovazione e da quel momento comincerà la sua seconda vita.

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