Il tempo e le colpe
Di chi sono le colpe? Un interrogativo che oggi si pongono tutti i sostenitori del Milan. Schiere di tifosi divisi tra chi critica la società e i dirigenti e chi insiste dicendo che Giampaolo non è l’uomo giusto per la panchina. Il Milan non convince, fatica a vincere con le piccole e non vince con le presunte ‘grandi’. Non produce azioni pericolose, c’è distanza tra reparti e non c’è un’idea di gioco ben precisa. Cosa ancora più grave, non si tira mai nello specchio della porta.
Serve coraggio nel cambiare, nell’inserire tutti i giocatori comprati nella sessione estiva, magari escludendo anche qualche presunto ‘top’. Uno tra i tanti può essere ahimè il numero 9 del Milan, che non attraversa un buon periodo sia per quanto riguarda la forma fisica che quella mentale. Dai dirigenti rossoneri filtra piena fiducia nell’operato di Marco Giampaolo, ma si tratta di una fiducia virtuale, mai dimostrata alle testate giornalistiche e ai tifosi.
I dirigenti hanno certo il dovere di difendere le proprie scelte e quindi l’allenatore da loro scelto. Se è vero quel che leggo, gli stessi che sapevano che con l’arrivo di Giampaolo ci sarebbe stato bisogno di tempo, ora gli danno tre partite per ‘riprendersi’ , una sorta di ultimatum. Eppure la nuova società finora ha messo sempre al centro il ‘progetto’ , dando dunque per scontato anche un tempo più lungo per realizzarlo. Sono forse incapaci (anche mediaticamente) di gestire perfino questa prima difficolà stagionale? Forse le cose cambieranno, staremo a vedere, ma per quanto mi riguarda per ora c’è solo pessimismo..
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