La primavera degli addii

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Partiamo dai fatti più recenti. La Svezia ha ufficializzato che il 36enne Zlatan Ibrahimovic non parteciperà ai Mondiali di Russia. Pare che alcuni suoi ex compagni non lo volessero più fra i piedi. Lui ha replicato con ironia mica tanto velata: “Senza di me la Svezia è favorita per vincere la Coppa del mondo”. Immaginatevi se dovesse vincerla davvero.

A ruota di Ibra, qualche ora dopo Andres Iniesta ha annunciato l’addìo al Barcellona, dopo ben 22 anni di fedele militanza: andrà a giocare in Cina, dove avrà l’occasione di insegnare qualche dribbling a Pellè. A molti mancherano le sue giocate. 

Da un maestro all’altro, il 21 maggio toccherà ad Andrea Pirlo dare l’addìo al calcio giocato, e lo farà in quello che per anni è stato lo stadio dei suoi maggiori trionfi: San Siro ovviamente, perchè la Champions l’ha sollevata solo con il Milan, mica con la Juve o col Brescia. 

Ma che gli ha fatto il calcio al 2018? A gennaio, in questo articolo, parlammo dell’addìo di Ronaldinho.

Altro addìo al calcio, quello di Julio Cesar, portiere dell’Inter di Mourinho. Teatro del suo commiato, pochi giorni fa, lo stadio Maracanà, gremito di tifosi brasiliani, davanti ai quali Julio Cesar si è inginocchiato riverente.

Altro portiere ed ennesimo addìo illustre: quello alla Champions League, da parte di Gianluigi Buffon. Siamo quasi certi che dopo le sue parole post Real-Juventus, non lo rivedremo di nuovo sui campi della massima competizione continentale per club, ma anche senza quelle parole non lo avremmo rivisto comunque, perchè alla sua veneranda età certe partite non potrà più permettersele.

Calcio (e amore) a parte, ci sono addii più seri e dolorosi, quelli alla vita. Dopo la tristissima morte di Davide Astori, da poco se ne sono andati Ray Wilkins ed Emiliano Mondonico, allenatore indimenticabile per chi, come il sottoscritto, ha vissuto con emozione gli anni 90. Sedie sollevate al cielo forse non ce ne saranno più, così come non ci sarà più Luigi Necco, che a questa primavera, per poco, non ha fatto in tempo ad arrivare. Chi di loro ha un dolce ricordo, continuerà ad averlo per sempre.

Probabilmente ho dimenticato qualcuno, chiunque sia non me ne voglia, dato l’argomento l’elenco l’ho fatto un pò controvoglia.

Resta il fatto che in questa primavera degli addii e dei saluti, ci sentiamo tutti un pò più vecchi, un pò più tristi e smarriti. Come dei bambini, dopo essere inaspettatamente caduti.

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