Il Milan crolla, la Samp lo annienta
Seconda sconfitta in campionato su sei partite disputate. Due su due se si considerano i match disputati contro avversari giunti tra i primi 10 nella classifica del campionato 2016/2017. Il Milan torna sulla Terra per mano di Giampaolo e della sua creatura modellata ad arte: una Sampdoria capace di limitare le esili risorse rossonere, grazie alla duttilità dei suoi attaccanti, Quagliarella e Zapata, e alle incursioni dell’imprevedibile Ramirez. Zero tiri in porta e prestazione insufficiente per tutti i giocatori milanisti con un paio di eccellenze: Kessie e Zapata. Un 4 bello tondo per entrambi. Inaffidabili, imprecisi e confusionari dal primo all’ultimo minuto. Ciò nonostante lasciati in campo da mister Montella per l’intera durata del match.
Alla vigilia delle due partite sin qui più impegnative del campionato (Roma ed Inter) il Milan deve leccarsi le ferite per la sconfitta: un 2-0 mai messo in discussione, simile per certi versi alla disfatta subita a Roma contro la Lazio. Su 6 partite disputate i rossoneri hanno realizzato 10 reti, 6 delle quali su sviluppo di calcio da fermo, e ne hanno subito 8, 6 delle quali contro contro i citati avversari: Lazio e Sampdoria. Numeri a dir poco deludenti, considerando le aspettative della società e dei tifosi, tanto più se confrontati contro quelli che dovevano essere gli avversari per un posto di rilievo in campionato: Juventus, Napoli, Roma ed Inter.
A fine partita, davanti ai microfoni, Montella non ha voluto drammatizzare la sconfitta ma al tempo stesso non ha saputo individuarne le cause, parlando piuttosto di squadra ancora giovane e mancanza di autostima. Dinnanzi a Mirabelli e Fassone, che a fine partita hanno richiamato alle proprie responsabilità allenatore e giocatori, forse saprà essere più convincente. Non si tratta di alcune scelte discutibili e forse sbagliate (Zapata per Musacchio, Suso per Silva) e neppure di modulo (3-5-2, 3-4-3, 3-4-1-2): è questione di mancanza di gioco. Un gioco che sino ad oggi Montella non è stato in grado di conferire alla sua squadra. I nuovi acquisti lavorano assieme ai reduci della scorsa stagione da diversi mesi ed essere ancora a questo punto è una responsabilità che il mister napoletano deve assumersi in pieno.
La rosa a disposizione, si deve ammetterlo, è del tutto priva di fuoriclasse ma gli uomini a disposizione sono evidentemente superiori a quelli dell’anno scorso e soprattutto di maggior spessore rispetto a quello di alcuni avversari. Tra questi vi è la Sampdoria. Come le parole lapidarie di Fassone nel post partita confermano: “Siamo più forti della Sampdoria ma non possiamo permetterci queste sconfitte. Dobbiamo cambiare atteggiamento”. Nella nottata genovese lo stesso Fassone ha convocato Mirabelli e Montella per un vertice a porte chiuse: sarà servito a qualcosa ?
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