Milan, i giocatori promossi
Dopo aver esaminato i giocatori bocciati (leggi l’articolo) e quelli delle ”categorie speciali” (leggi l’articolo), passiamo ora ai giocatori che hanno dato un contributo positivo:
Gli OTTIMI.
Donnarumma : il giovanotto ha stoffa, grinta e classe da vendere. Si vede dalle movenze che è un choosen one, un prescelto. L’erede del Ragno Nero.
Abate : Ignazio spende una delle sue migliori stagioni in maglia rossonera. Spazzola la fascia in lungo e in largo formando con Honda un trenino niente male. Manca la finale per un problema di fascite plantare. Mi piacerebbe ritornasse a giocare più avanti.
Antonelli : sicuro e determinato il più delle volte, tanto che quando non c’è la sua assenza pesa e come. Entra col Frosinone e suona la riscossa.
i DISTINTI.
Abbiati : al passo d’addio il vecchio leone si fa trovare pronto quando serve e assume il ruolo di voce della coscienza. Ci mancherà.
Bonaventura: parte col botto, gol e gioco a iosa. Poi si affloscia perché è un essere umano come tutti e perché non ha un’alternativa vera.
i SUFFICIENTI.
Bacca : vale per lui ciò che si disse di Menez lo scorso anno : i suoi gol sono stati determinanti. La rabona col Carpi in Coppa uno spettacolo. Avrebbe potuto farne di più se la squadra lo avesse assistito meglio. Rimane un talento puro. Ma rimane?
Poli : corre a perdifiato ogni volta che serve e infatti non dura mai 90’. E’ uomo da secondo tempo e da conservazione del risultato, ma non gli si può rimproverare nulla.
Romagnoli : il primo vero investimento importante, e giovane, dopo tanti anni. Va fatto crescere e migliorare e per questo non deve essere lasciato solo. Insieme ad un compagno forte può garantire almeno 10 anni di serratura a doppia mandata.
Montolivo : Lentolivo, Mosciolivo….e via dicendo. Nonostante ciò è, e rimane, l’unico in grado di dare ordine alla manovra. Solo nella sfortunata serata dell’Olimpico forse si è reso conto di cosa voglia dire essere “capitano”.
Kucka : accolto con scetticismo, si impone piano piano per continuità e prestazioni. Non può palleggiare, perchè percuotere ed aggredire sono il suo mestiere. In finale francobolla Pogba fino a farlo innervosire.
Alex : non si infortuna come lo scorso anno e sfodera belle prestazioni. Affonda alla fine con quell’errore contro il Frosinone e da lì in poi va in vacanza anticipata.
Honda : vale per lui quanto detto per Bonaventura. Keisuke, il kamikaze triste, fa l’ala pur non essendolo. Corre e si sacrifica, tira poco e segna di conseguenza. Con Abate duetta al meglio durante il periodo buono di Mastro Sinisa.
Zapata : se non lo fanno impostare, fa il suo dovere appieno. Silenzioso e fedele, combina meno guai di altri.
Mexes : vittima della querelle e della gelosia tra Mastro Sinisa e il Presidentissimo, si fa notare per il gol alla Lazio. Ciao Philippe, purtroppo il meglio lo avevi già dato a Spalletti.
Niang : trova nel sistema di gioco di Mastro Sinisa la sua sublimazione, scattando in continuazione, facendo il primo guastatore sul portatore di palla avversario e aprendo varchi nelle difese avversarie. Lega bene con Bacca che pare apprezzare. Poi, un maledetto incidente con la macchina lo mette k.o. Casualmente, da lì cominciano i guai.
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