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Milan – Juve: da Locatelli a Locatelli: cosa è cambiato nell’anno trascorso

DiMirko

Ott 27, 2017
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Il destino ha voluto che per il secondo anno di fila Milan – Juve si giocasse ad ottobre: Locatelli, che decise il match del 2016 con uno splendido gol, ha buone chance di giocare anche quest’anno, nonostante nelle gerarchie sia stato superato da Lucas Biglia, al momento acciaccato. Tanto è cambiato dall’ottobre scorso, soprattutto nel Milan: dalla proprietà, al mercato, al caso Bonucci. 

Proprietà – Rispetto allo scorso anno il Milan, in primavera è passato in mano a Yonghong Li, per una cifra che si aggira nel complesso sui 740 milioni. Si è chiusa così l’era Berlusconi, aprendo di fatto l’era cinese. Dall’altra parte invece, con Agnelli, Marotta e Paratici, la società Juve continua a viaggiare per mari sicuri, grazie a fatturati record e alle vittorie sul campo. Non a caso Fassone ha citato proprio la gestione Juve come esempio da tener presente per ricostruire il Milan.

Mercato – Non senza polemiche, Fassone e Mirabelli hanno portato a casa un mercato faraonico, con l’acquisto di 11 giocatori, consegnando a Montella un gruppo completamente nuovo. Aspettative altissime quindi, che finora non sono state ancora rispettate: il tecnico nonostante la vittoria col Chievo appare ancora in bilico, e non è escluso che in caso di figuraccia con la Juve (sarebbe la quinta sconfitta in 11 gare) non possa essere esonerato. Pochi acquisti di qualità invece per la Juve (basta pensare a Bernardeschi, Douglas Costa o Matuidi), che di certo non aveva bisogno di spendere troppo.

Bonucci – Naturalmente la differenza più grande tra questo e lo scorso anno, è senza dubbio Bonucci, passato al Milan per 42 milioni nell’ambito di un’operazione che ha avuto tantissimo clamore mediatico. Una delle bandiere juventine è divenuta quindi capitano del Milan, anche se finora le prestazioni non hanno rispecchiato le grandi attese. Bonucci, più che punta di diamante di un grande mercato, appare il simbolo di un Milan che continua a zoppicare in cerca di se stesso. Anche la Juve però sembra aver risentito di tale assenza: la retroguardia bianconera subisce molti più gol rispetto al passato, anche se tale punto debole viene mascherato da un attacco esplosivo.  

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