Adel Taarabt, classe e arroganza
Briatore affermava che si tratta di un gran fenomeno: Adel Taarabt, trequartista marocchino preso nell’inverno del 2014 con un paio di caramelle ed una mela dal Fulham (ma di proprietà del Qpr).
Di lui Neil Warnock (suo allenatore al Qpr) disse: “Devo ammettere che si tratta del tipo di giocatore che quando ero più giovane avrei estromesso subito. Un bravo ragazzo, ma inaffidabile: non combatteva e non tornava indietro, ma poteva inventare un passaggio dal nulla. Certe volte è frustrante, ma se dovessi pagare per vedere un giocatore pagheresti per vedere lui”.
Cresciuto calcisticamente nel Lens, nel 2007 approda al Tottenham senza brillare troppo. Nel 2009 arriva al Qpr dove costruisce la sua fortuna. Nel 2011 riporta la squadra in massima serie con 19 gol e 16 assist, la sua miglior stagione. Dopo vari problemi disciplinari finisce al Fulham: 16 partite e un gol, decisamente troppo poco. 31 gennaio 2014, per lui si aprono le porte del Milan, squadra-trampolino (a suo dire) per vette più alte. Un bel caratterino alla corte di Seedorf, degno del miglior (o peggior, fate vobis) Balotelli. Basta pensare al Giugno 2011, Marocco – Algeria valevole per la qualificazione alla Coppa d’Africa. Quando scopre di non partire titolare abbandona il ritiro essendo (sempre a suo dire) inconcepibile che il miglior giocatore marocchino del momento sia relegato in panchina.
Nel Milan, che come tutti ricordiamo, in quel campionato era in grande difficoltà, Taarabt si fa subito notare per alcune belle partite in cui non mancano giocate particolarmente talentuose, condite da 4 gol. Il tutto in una quindicina scarsa di apparizioni. I tifosi si prendono una fugace cotta per lui, ma il club rossonero a fine stagione decide di non riscattarlo e la sua avventura a Milano avrà dunque l’effimera durata di un luminoso fiammifero nel buio della notte. Una notte durata un’intera stagione, per tutti i tifosi rossoneri.
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