T come Tonali, come Tatarusanu, come Tiémoué?
Toc toc. Chi è? Sono io, il Milan, sono tornato. Mi apri o sfondo la porta? Il mercato del club rossonero nell’anno del Covid-19 è tutto tranne che timoroso. Intraprendente, brillante, aggressivo, perfino con le idee chiare. E non è ancora finito. Senza inutili sensazionalismi esotici, Maldini e Massara hanno finora condotto una campagna acquisti intelligente e realmente mirata al rinforzamento. Non siamo sul terreno di gioco ma è una battaglia anche questa. Sconfitta l’Inter di Suning che secondo i maggiori esperti di calciomercato fino a qualche giorno fa poteva “prendere Tonali quando vuole”, battuta anche la Juve di Pirlo cui di certo uno come Tonali non avrebbe fatto schifo, anzi. Una volta tanto il Milan è arrivato prima di tutti su un talento di nome mondiale, come ai vecchi tempi quando fare ciò era ordinaria amministrazione.
Ai tifosi delle squadre bruciate sul tempo e sui soldi non resta che consolarsi con il “glielo abbiamo voluto lasciare” di rito. Colpo Tonali a parte, è arrivato anche Brahim Diaz che di talento non ne ha probabilmente meno del bresciano, ma che fa meno rumore, chissà perchè. Alcuni espertoni lo hanno già bollato sui social dopo averlo visto giocare dieci minuti in una amichevole. Quelli che capiscono tutto subito, in precedenza avevano bollato anche Bakayoko e parlato di geriatria per Ibrahimovic.
Un mercato di scelte ponderate, oculato ma non timido, quello del Milan. Salutato Begovic, il vice Donnarumma sarà Tatarusanu che fino a poche settimane fa era in panchina in Champions League con il Lione. Il profilo giusto per un secondo portiere di una squadra ambiziosa. Ha già giocato in serie A nella Fiorentina, è nazionale rumeno: esperto, bravo nel parare i rigori, ingaggio non esagerato. Ha solo un difetto: in gioventù ha militato in una squadra di Bucarest che conteneva il nome Juventus, ma tutto sommato glielo possiamo perdonare.
Per finire, si fa per dire perchè la storia finita ancora non è, il Milan sta (ancora) cercando di riportare a Milanello il francese Tiémoué Bakayoko. Da qualche giorno a questa parte sembra in realtà allontanarsi, ma il gigante che tanto bene aveva fatto sotto la gestione Gattuso non vuole rimanere al Chelsea e fra le varie destinazioni il capoluogo lombardo resta il preferito. Pensiamo che possano esserci ancora margini di chiusura. Se così non sarà, nessun dramma, le alternative non mancano e le idee neanche. Ed è un po’ una novità. Per tutti, anche per chi al Milan augura il peggio.