Un pareggio che vale una vittoria
Sinisa Mihajlovic l’aveva preannunciato che sarebbe stata una gara diversa rispetto a quella dell’andata, ma forse nemmeno lui era convinto di tornare dal San Paolo con un punto e soprattutto una grande prestazione a livello di squadra. Mai come lunedì sera, si è avuta l’impressione di avere di fronte una squadra vera, con gli attributi e finalmente capace di recuperare una partita difficile. È vero, probabilmente il pareggio sta stretto agli uomini di Sarri: il Napoli infatti ha avuto qualche occasione in più, ma i rossoneri hanno disputato una gara perfetta tatticamente. La difesa si è confermata solida e sorprendentemente abbiamo ammirato un grande Cristian Zapata. Il colombiano ha letteralmente annullato “El Pipita” Higuain, il quale ha perso quasi tutti i duelli con il rossonero. Un altro che ha sfoderato una prestazione eccellente è stato “Igna” Abate, che ha mostrato grinta e cuore fino al novantacinquesimo.
Qualche nostalgico potrebbe obiettare: “Ma come, il Milan strappa un pari a Napoli e si esulta come se fosse una vittoria?” Probabilmente sì, è quasi una vittoria, considerato che si viene da un ottavo e un decimo posto negli ultimi due anni, anni in cui non sono mancate le figuracce contro avversari di ogni sorta. La squadra è in costruzione, ma forse sta imboccando la strada giusta: otto gare utili consecutive, quattro pareggi e quattro vittorie sono più che una prova. La Champions dista ora otto punti, ma il risultato di ieri sera è un ottimo segnale di continuità. Inoltre nella prossima giornata di campionato ci saranno scontri diretti interessanti che potrebbero frenare Inter e Fiorentina, impegnati contro Juve e Napoli. Insomma è un Milan che ci crede e ci proverà fino alla fine della stagione. Sabato contro il Torino non dovrà commettere il solito errore di gettare al vento una buona occasione per mettere un’altra vittoria in tasca.
Intanto Galliani prova a gettare acqua sul fuoco acceso da Berlusconi sulla conferma di Sinisa Mihajlovic in vista della prossima stagione. Non arrivano parole rassicuranti, anzi; il cavaliere (inspiegabilmente) sembra continuare a punzecchiare l’allenatore, per questo l’ad ha parlato di “provocazione”. Berlusconi ha chiesto di vincerle tutte, non certo una missione agevole. Mihajlovic ce la sta mettendo tutta per la conferma, e se si proseguirà come nelle ultime uscite, sarà forse problematico cacciare il tecnico serbo.
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