Benevento-Milan 2-2, le pagelle dei rossoneri
DONNARUMMA S.V.: esce al minuto 19 su D’Alessandro, poi più nulla da fare. Dà il massimo sul fendente di Letizia ma invano. Compie un’altra paratona al minuto 69 per guadagnarsi la pagnotta. Beffato nel finale, ma non era lui a dover intervenire.
MUSACCHIO S.V.: contribuisce all’infoltimento della metà campo Sannita.
BONUCCI S.V.: sembra rinfrancato dal nuovo ruolo, meno lanci e più coperture. Tre belle chiusure degne di nota, minuto 63, 77 e 91 (di tacco).
ROMAGNOLI S.V.: becca gomitate ad ogni colpo di testa. Ingiustamente (secondo me) espulso.
BORINI S.V.: da un po’ di tempo più presidiante che arrembante.
KESSIE S.V.: si vede al minuto 17 in percussione solitaria. Vorrebbe scatenarsi ma non ci riesce. Comunque risponde “presente”.
MONTOLIVO S.V.: ordinato nell’ordinario.
RICARDO RODRIGUEZ S.V.: cerca di sfondare sull’out sinistro. Dopo l’espulsione di Romagnoli arretra sulla linea difensiva, non perde mai la trebisonda. Razionale.
SUSO S.V.: inizia e finisce marcatissimo, praticamente annullato dalle moltitudini Sannite. Al minuto 69 commette anche un errore che ci fa correre un brutto momento. Sembra un po’ appannato. Si sacrifica molto ma da lui ci aspettiamo altro.
KALINIC S.V.: potrebbe fare meglio sull’errore di Letizia al minuto 10. Si muove di più proponendosi e ricevendo in proporzione. Non può sbagliare (e non sbaglia) al minuto 57.
BONAVENTURA S.V.: fiuta il ritorno della fiducia nei suoi confronti. Tenta di testa, su punizione, da fuori. Marca il cartellino al minuto 38 e serve Kalinic per il raddoppio.
ABATE S.V.: si piazza sulla destra e mentre sembra non faticare, commette, ingenuamente, il fallo che genera la punizione del pareggio. Ma non era meglio mandare l’avversario al cross da fondo campo????
BIGLIA S.V.: fallo o non fallo, il pallone perso al minuto 84 non si può vedere.
ZAPATA S.V.: entra nel concitato finale.
MONTUSO-GATTELLA S.V.: intimamente temevo (e ne avevo ben donde…) la partita. Statisticamente, prima o poi il Benevento un risultato doveva pur farlo. E alla fine dei conti, nemmeno mi dispiace più di tanto, perché il Benevento nella sua modestia ispira solo simpatia. Detto ciò di che parliamo? Schemi? Moduli? Sistemi di gioco, ali, mezzali, centravanti? Andiamo oltre. Quello che è successo rientra nella caducità delle cose umane o, per dirla alla Milan Kundera, nella insostenibile leggerezza dell’essere. Resto (e rimarrò per sempre) dell’idea che esonerare Montella non fosse la panacea di tutti i mali. Anche in questo caso, per distinguerci dalla massa, siamo e saremo nella storia. Dopo la Cavese che vinse a San Siro e tutti gli anni festeggia la ricorrenza, adesso il Benevento e Brignoli for President. Per il resto, vedremo d’ora in avanti come vorrà togliersi dall’impaccio Gattuso e che idee vorrà mettere in pratica. E’ compromesso il campionato, ma non la stagione, attenzione, particolare da non dimenticare.
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