Lazio-Milan 3-0, le pagelle dei nostri
DONNARUMMA Voto 4,0: il voto prescinde dalla prestazione e dalle belle parate esibite. Una volta, quando perdevi, attingevi al tuo repertorio di parolacce e bestemmie, entravi in spogliatoio menando tre pugni benassestati all’armadietto e per 12 ore non volevi parlare nemmeno con la tua immagine riflessa nellospecchio. Adesso invece vai a sghignazzare con il tuo collega avversario (?) incurante delle telecamere. Accetto il professionismo e un po’ meno il politicamente corretto, ma qui sinceramente si sta esagerando. Urgerebbe un intervento societario che non ci sarà. Dopo Costacurta e Ambrosini, qualcuno gli spieghi che il Milan c’era prima di lui e ci sarà dopo di lui, perciò, faccia ciò che crede ma soprattutto si sbrighi, e da professionista spinto all’estremo quale dice di essere, riveli, adesso se va o resta. Diversamente, auspicherei il suo collocamento in tribuna. Se devo arrivare quinto lo faccio con Tatarusanu, preferisco.
CALABRIA Voto 5,5: inizia molto guardingo e timoroso, giocando la prima palla al minuto 29. Coinvolto nel patatrac del minuto 1, va poi al tiro al minuto 65. In calo evidente, non soltanto fisico.
KJAER Voto 5,5: lancia più che palleggiare sotto pressione. Salvato dal tallone d’Achille sul contropiede di Lazzari, esce per sfinimento e forse per maggiore delusione.
TOMORI Voto 5,0: negli ultimi due mesi non ne ha saltata una che sia una e adesso mostra la corda. Soffre i tagli di Correa chiudendo su Immobile al minuto 15. Al minuto 21 va a colpire di testa. Quando sembra aver recuperato la barra di navigazione prende il secondo gol nell’ 1vs1 contro Correa non intervenendo a tempo e non portando l’avversario sull’esterno. Colpisce di testa al minuto 73. Anche lui in debito di ossigeno.
THEO HERNANDEZ Voto 5,0: se era in queste condizioni perché tanta bramosia di recuperarlo? In versione “spazzacamino” dal film Mary Poppins con tanto di fuliggine in faccia, sbaglia un rinvio di testa al minuto 11 regalando il tiro a Correa, così come al minuto 13 un suo errore lancia Immobile mentre al minuto 23 perde maldestramente la sfera sulla linea di fondo. È lui solo al minuto 18 quando parte da par suo e Acerbi per impedire che vada in porta lo sgambetta con relativo giallo.
KESSIE Voto 6,0: prende 6 perchè è l’ultimo ad arrendersi e la traversa al minuto 90 rappresenta il simbolo della serata. Come tutti non comincia bene sonnecchiando per 20 minuti abbondanti, poi cerca di raddrizzare la barca. Difetta di ritmo e precisione. Come già osservato, se non gira il Presidente sono dolori.
BENNACER Voto 5,0: vale per lui lo stesso discorso fatto per Theo. Se era questo, tanto valeva mettere Tonali dall’inizio. Perde la palla nell’azione del primo gol e viene messo in mezzo dagli uno-due del centrocampo laziale. Anche lui si desta dopo il pisolino serale ma senza particolare beneficio per la squadra.
SAELEMAEKERS Voto 6,5: gli altri sonnecchiano mentre lui appare imbrigliato, attappato, attufato. Poi si stappa a va al tiro centralmente al minuto 34. Cresce nel corso della partita e mi sembra strano che esca lui, l’unico in grado di tenere botta alla vivacità dell’avversario. Contribuisce al “Festival della Rifinitura Esagerata”.
CALHANOGLU Voto 5,5: è sua la prima occasione del ventesimo secondo e questo ci faceva ben sperare. Poi niente sino al minuto 30 quando vince il Trofeo Cuore d’Oro, inceppandosi davanti a Reina probabilmente pensando che in caso di gol avrebbe dovuto avanzare maggiori richieste economiche che avrebbero inciso sul bilancio. Lui invece vuole chiudere a quella cifra che sanno soltanto lui e il suo Procuratore, che credo sia amico o parente di Erdogan a questo punto. Va al tiro ai minuti 62 e 72. Orsato come lo vede a terra crede stia allacciando gli scarpini e gli intima di rialzarsi, incredibilmente anche (ma direi soprattutto) nell’azione del raddoppio laziale.
REBIC Voto 5,0: si vede al minuto 28 quando tira da fuori. Gioca con la stessa intensità di una partita amatoriale contribuendo anche lui al “Festival della Rifinitura Esagerata”.
MANDZUKIC Voto 5,0: fa la sponda di testa al minuto 14 e nel recupero della prima frazione va al tiro debolmente non sfruttando una buona occasione seppur impegnando Reina. Non adeguatamente e sufficientemente sfruttato esce in riserva.
PIOLI Voto A SCELTA: anche stavolta lascio libertà di valutazione, non dimenticando ciò che l’Armonizzatore ha fatto in questi mesi. Partita scialba, fatta di 20 minuti (meno i primi 40 secondi) regalati all’avversario, di eccessiva frenesia, di mancanza di concretezza, di rassegnazione di fronte ad eventi negativi. Il resto (senza nulla togliere ai meriti della Lazio) ce lo mette Orsato, fischiando quando non c’è da fischiare e viceversa. Si sono riviste le mancate rincorse difensive (come ai tempi andati, Milan-Udinese, con Gattuso in panchina, con gol del pari di Lasagna costato la qualificazione Champions. Al riguardo cosa fece Gattuso al termine della stagione?). Prestazione che arriva al termine della settimana della Superlega sì, no, forse, non adesso e delle minacce di rappresaglia dei Parrucconi UEFA. Conoscendo i giocatori e il loro modo di pensare tutto questo “manfrinaggio” potrebbe aver suscitato qualche reazione, finanche eccessiva, che potrebbe portare al “ognun per sé tanto c’è un contratto per tutti”. In aggiunta, ci sono le vicende dei rinnovi contrattuali tuttora pendenti. Se quello di Donnarumma (che ha comunque un presupposto tecnico dato il valore del giocatore) ha assunto i contorni di un intrigo internazionale degno di un libro di Le Carrè, quello di Calhanoglu non ha nemmeno un presupposto tecnico. Questo per dire che non vorrei che gli effetti dell’incantesimo in cui ci ha tenuto Pioli sinora stiano terminando, spazzati via da venti di tempesta scatenati da questioni che il buon Mister potrebbe non essere in grado di governare. Speriamo non ritorni la maledizione dei secondi anni di Pioli, ricordate il mio articolo, a proposito? Per chi volesse rileggerlo, eccolo qui.
BRAHIM DIAZ Voto 6,0: sembra uno dei più freschi e vivi per la vivacità che mette sempre in ogni azione anche da subentrato. Meriterebbe più spazio. Se devo arrivare quinto, voglio arrivarci con Diaz.
LEAO S.V.: spero che un’anima buona gli spieghi che al calcio, purtroppo, si gioca in 11 e che in panchina qualcuno ci deve pur andare, ma che la panchina non è la morte civile e che in passato diversi suoi colleghi sfruttando l’opportunità di entrare a partita iniziata si sono allungati la carriera e sono diventati più famosi di quando giocavano, perché decisivi. Sempre quell’anima buona gli spieghi che alla sua età si può imparare a giocare diversamente da come ti hanno insegnato e non solo esterno d’attacco quando gioca Ibrahimovic centravanti. Manda al tiro Calabria poi nulla.
DALOT Voto 6,0: qualche spunto interessante con cross da ala destra vecchia maniera. Anche lui sembra averne ancora e forse potrebbe essere un’alternativa valida.
TONALI Voto 6,0: non sono queste le sue partite e gli spezzoni di partita, sebbene la sua parte la faccia, incluso un bel tiro insidioso al minuto 84.
ROMAGNOLI S.V.: il tempo di prendere un manrovescio da Milinkovic Savic. Dopo due mesi, potrebbe essere tornato il suo momento.