Con Seedorf più di 2 punti a partita: solo la Juve ha fatto meglio
6 partite giocate, 13 punti ottenuti. Una sola sconfitta, contro il Napoli, che ci può benissimo stare data la caratura dell’avversario e il fattore campo (in quell’occasione i partenopei giocavano in casa). C’è chi nello stesso arco di partite ha fatto meglio: la Juventus, ma obiettivamente questo Milan non può competere con la squadra di Antonio Conte, che sarà proprio l’avversario di domenica, nel posticipo.
La squadra che collezionava figuracce in giro per l’Italia, che perdeva 4-3 con il Sassuolo concedendo al 19enne Berardi uno show da fenomeno di partita di calcetto, è diventata in poche settimane la seconda squadra più concreta della serie A. Un merito da attribuire a Clarence Seedorf e alle sue nuove idee, che hanno trasformato i rossoneri, dopo il calvario dell’ultima gestione Allegri. I tifosi chiedevano proprio i risultati e nessuno può dire che non stiano arrivando, specialmente con le squadre di medio bassa classifica che tanti punti hanno fatto perdere al Milan di inizio stagione: nelle ultime settimane Cagliari, Bologna e Sampdoria sono state battute senza troppi problemi.
Se il tecnico olandese sarà anche capace di far proseguire l’avventura in Champions League, impresa per niente facile, la piazza milanista non potrà che esaltarlo. Diversamente, si pretenderà una chiusura di campionato coi fiocchi. Considerando la disperata condizione con cui il Diavolo ha chiuso il girone di andata, l’obiettivo più ragionevole per i rossoneri deve essere il quinto posto, cioè raggiungere e scavalcare i cugini interisti, che hanno appena 5 punti in più, non un abisso. La Fiorentina, invece, sembra irraggiungibile e forse è meglio non farsi troppe illusioni.
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