El Shaarawy verso la completa ricostruzione di se stesso

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faraoneLo abbiamo capito dall’impeto e dallo scatto bruciante delle sue prime azioni al Ferraris che forse sarebbe stata una partita diversa dalle ultime, per Stephan El Shaarawy. Quell’impeto furioso e quella potenza che sono il tratto distintivo di giocatori come Tevez, per intenderci, che fanno dell’esplosività uno dei fattori determinanti per prevalere sull’avversario. Era da tempo che non vedevamo un El Shaarawy del genere. Da più di  20 mesi, per chi ama le statistiche. Venti mesi di sofferenza fisica, fra meledettissimi problemi che inizialmente sembravano superabili in fretta, ma che si sono rivelati assai più complicati del previsto, e soprattutto di sofferenza psicologica, con una pressione addosso inimmaginabile per la maggior parte dei suoi coetanei. Il bellissimo gol realizzato è stato come uno squarcio di sole nel cielo grigio degli ultimi tempi, quando spesso era costretto a vedere le partite dalla panchina. E poi è arrivata anche la convocazione in nazionale, da parte di Antonio Conte. L’imminente impegno degli azzurri sarà per El Shaarawy l’occasione per dare continuità al suo ottimo stato di forma, in vista del derby con l’Inter alla ripresa del campionato. Stephan per fortuna ci mette del suo, assumendo il giusto atteggiamento: Pippo Inzaghi ha fatto notare come il Faraone abbia chiesto di allenarsi con il resto della squadra anzichè svolgere il programma defaticante di routine, dopo l’amichevole con il San Lorenzo. Ha voglia di tornare in fretta ad essere il giocatore eccezionale che tutti abbiamo ammirato qualche stagione fa e il primo mattone della sua ricostruzione lo già messo nel migliore dei modi. Forza Stephan, avanti così!

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