Fassone e Mirabelli, sarebbero loro gli interisti?
Come se non fosse frutto del caso (ma di certo casualmente lo è) il tweet polemico di Demetrio Albertini e le conseguenti parole di Costacurta arrivano proprio nello stesso giorno della preoccupante disfatta interna dei rossoneri contro l’Udinese. Il polverone alzato da una polemica tanto inutile quanto inappropriata ci sembra del tutto fuori luogo rispetto a ciò che il nostro club sta passando.
Curriculum – Leggevamo un po’ qua un po’ là i curricula di Fassone e Mirabelli. Marco Fassone, che andrà a ricoprire la carica di ad e dg del prossimo Milan cinese, ha lavorato dal 2003 al 2009 alla Juventus (dove fu uno degli artefici del progetto del nuovo stadio); dal 2010 al 2012 al Napoli, infine per soli tre anni, cioè dal 2012 al 2015 è stato un dipendente del club Inter. Massimiliano Mirabelli, futuro ds, ha comincia la sua carriera da dirigente prima nel Rende, poi nel Cosenza (entrambi portati dai Dilettanti alla C1). Una breve parentesi al Sunderland prima di approdare, solo nel 2014, all’Inter, dove segnala calciatori del calibro di Murillo, Perisic e Gabriel Jesus. Due persone che, insieme, hanno collezionato la bellezza di cinque anni scarsi all’Inter: non ci sembra siano precisamente delle “bandiere” storiche dell’ex club di Moratti, a dispetto invece dei brillanti risultati ottenuti un po’ dovunque. Alcuni personaggi molto più pregevoli di noi però non sono di questo parere.
Momento no – La questione del loro passato nerazzurro però ci sembra quanto mai ridicola in un momento storico drammatico per il nostro Milan. Davvero il problema dei loro precedenti è talmente importante da nascondere tutto il lavoro che la nuova dirigenza avrà da svolgere nei prossimi mesi (e forse anni)? Davvero il fatto che ormai la nostra squadra sia diventata una provinciale qualsiasi, destinata solo a campionati anonimi, sia del tutto secondario rispetto al vitale problema di quei cinque anni scarsi? Qualcosa, a questo punto, non quadra.
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