Josè Sosa alla prova del nove
La sfida dello Juventus Stadium è imminente. Il Milan affronterà l’impegno schierando in cabina di regia l’argentino Josè Sosa. Questa fino ad un paio di mesi fa sarebbe sembrata una provocazione o, quantomeno, un azzardo tecnico per i tifosi rossoneri che hanno accolto con freddezza, per non dire fastidio in agosto il “Platense” ex Napoli.
Col passare dei mesi si è capito tuttavia che tra Vincenzo e Josè (come lo chiama sempre il nostro Mister nelle conferenze stampa), alla reciproca stima professionale, si aggiungeva una sincera stima umana; i due si intendono, si piacciono, le due personalità sembrano integrarsi perfettamente.
Il giocatore è dotato di uno spiccato senso tattico se è vero come è vero che ha ricoperto in carriera tutti i ruoli di centrocampo, ma quello che più sta piacendo ai tifosi è la personalità con la quale assume la direzione del gioco e la sua capacità di alternare con naturalezza cambi di direzione e precise verticalizzazioni improvvise.
Facile però pensare che domani sera gli si prospetterà una gara dai ritmi alti o, nella migliore delle ipotesi, contrassegnata da folate che la Juventus suole imprimere solo in certe fasi del match. Non facile per uno che non ama le alte velocità.
Ma ormai siamo oggi convinti, e non lo eravamo fino a qualche settimana addietro, che l’argentino è uomo vero, giocatore esperto, dalla ottima tecnica e visione di gioco al quale la squadra si affida con sempre maggiore fiducia.
Ora non resta che aspettare il responso del campo, il test più significativo della sua esperienza in rossonero, per vedere se, quello di Josè Ernesto Sosa da Carcarana, argentino classe 1985, è tango di alta scuola.
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