Le pagelle del Milan sconfitto dal Sassuolo

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Dalot

DONNARUMMA Voto 6,5: para sottomisura su Boga al minuto 13 poi facilmente su Defrel al minuto 51. Gli segnano da sotto il naso e non per colpa sua. Molto bene con i piedi, in continuo progresso.

CALABRIA Voto 6+: al rientro dopo l’operazione gioca d’anticipo e in raddoppio su Boga al cospetto del quale esibisce la barba da radicalizzato, limitandone le vivacità e confondendone le idee. Spinge appena può e fino a che ne ha, il che accade intorno al minuto 52, più o meno. Era certamente da sostituire, ma ne parlerò dopo diffusamente.

KJAER Voto 6-: supera brillantemente un round contro Donnarumma che lo mette K.O. costringendo l’arbitro al conteggio. Annusati i sali miracolosi rientra e non soffre Defrel preso in mezzo con Tomori. Chiude bene al minuto 45 su Kiryakopolous e al minuto 47 su Berardi.

TOMORI Voto 6-: è nota la mia stima per il Ministro della Difesa e non sarà certo una partita così così a cambiarla. Raspadori lo batte sul primo controllo in occasione del gol del raddoppio. In precedenza era apparso autorevole palla al piede in uscita dalla difesa e aveva effettuato una bella chiusura su Boga al minuto 7 e una in grande recupero su Berardi al minuto 64.

DALOT Voto 6,5: oggi si esibisce nella veste di marcatore vecchia maniera e feroce su Berardi, limitandone l’estro un po’ con le buone ed anche con le meno buone. Va al tiro al minuto 11 e al minuto 67, salvando sul Berardi di cui prima al minuto 42. Gioca preciso e joga bonito. Oggi proprio nulla dadire. Obrigado.

MEITE Voto 6,0: anche per lui partita positiva, nel rispetto delle sue possibilità e valori tecnici. Sciolto e sicuro di sé, talvolta sin troppo (vedasi minuto 44). In mezzo a recuperar palloni.

KESSIE Voto 5,5: niente da fare, se non gira il Presidente è dura. Nelle vesti di terzo centrale in classica versione della “salida Lavolpiana”, è apparso in difetto di lucidità e non precisissimo. Pur non tirandosi indietro nemmeno per un minuto, non è stato in grado di rappresentare al meglio quella ancora di salvezza a noi ben nota nei momenti difficili della partita.

SAELEMAEKERS Voto 6,5: corre felice come un bambino al Luna Park, svariando su tutto il fronte d’attacco, aiuta indifesa raddoppiando, gioca rapidamente e spesso bene anche se eccede in finezze stilistiche che non sono proprie del suo repertorio tecnico. Va al tiro al minuto 54 impegnando Consigli.

CALHANOGLU Voto 6,5: un gol di rara bellezza al minuto 29, alla Del Piero, direbbero i cronisti dell’epoca. Già al minuto 3 era stato pericoloso e al minuto 4 era andato al tiro. Nel primo tempo la sua posizione ondivaga era stata di difficile lettura per la difesa emiliana. Prova ad ampliare il suo raggio di azione nella ripresa. Va ancora al tiro al minuto 60.

REBIC Voto 5,0: si muove molto come attaccante centrale, cosa che lui non è. Nel muoversi sposta molto l’aria, con spalle ed altre parti del corpo. Piroetta saltando che sembra Nureyev. Finite le figure di danza esce.

LEAO Voto 5,0: il suo ruolo non è quello della prima punta. Ne tengano conto quelli dell’Area tecnica per la prossima stagione. Un paio di allunghi iniziali ed una bella incursione in area al minuto 25 ci farebbero ben sperare insieme al fatto che appare inserito nel contesto della gara. Tira alle stelle al minuto 33, poi al minuto 68 ed in mezzo va in fuga solitaria al minuto 66. Sembra sempre sul punto di spaccare il Mondo ma non lo spacca mai, almeno oggi.

PIOLI Voto A SCELTA: è noto il mio punto di vista nei confronti di Pioli, di cui riconosco l’ottimo lavoro svolto, tuttavia trovo difficile assegnargli un voto (qualunque esso sia) in maniera univoca. Ognuno può valutare la prestazione della giornata come meglio crede, così come fa con un giocatore, considerando però una serie di variabili che sono diverse nel caso dell’allenatore. E in questo caso, mi viene incontro il mio “privato” nel quale anche io siedo in panchina. È possibile che la gestione dei cambi non sia stata la migliore possibile, sebbene la strategia dei cambi venga preparata in settimana e tenga conto della condizione della squadra. L’11 di partenza della domenica viene scelto, riflettendo e riesaminando le possibili opzioni per sette giorni. Decidere se un giocatore debba uscire (o entrare) per 15’-30’ va invece deciso subito e mentre accadono altre mille cose. Ed è purtroppo possibile che tale strategia venga poi stravolta dagli eventi, perché se tutto va bene, i cambi sono “una” partita “nella” partita o nelle “tante” partite che l’allenatore ha davanti. Non ho mai visto un allenatore fare cambi sbagliati per farsi del male e non posso pensare che il Mister abbia volutamente fatto i cambi che ha fatto in quanto frutto di “strategia”. Tenete presente che osservando una partita esistono più e diversi punti di vista. Esiste quello dell’allenatore, piazzato a bordo campo cui manca una dimensione, esiste quello del calciatore da dentro il campo, esiste quello del pubblico pagante in curva o in tribuna, esiste quello del telespettatore da casa. Tutti sono validi e costituiscono un diverso contributo alla causa. In un mondo perfetto l’allenatore dovrebbe poter utilizzare tutti i punti di vista possibili per poter serenamente valutare il da farsi, ma il mondo non è perfetto. Anche a me è apparso evidente che Calabria fosse in debito di ossigeno dopo un’ora circa, sebbene io l’abbia visto dalla televisione utilizzando uno strumento (la telecamera) che l’allenatore in campo non ha. A volte dovrebbero essere gli stessi giocatori a venire in soccorso dell’allenatore (“Mister, cambiami, non ce la faccio”) ma non è così. Oppure ci vorrebbe il cosiddetto “allenatore in campo” quel giocatore superiore per intelligenza che consiglia, suggerisce, all’allenatore eventuali aggiustamenti. Mastro Liddas aveva Falcao, per esempio, ma stiamo parlando di un altro livello. Un’altra soluzione potrebbe essere che arrivati a quel “certo” minuto fare i cambi programmati, mettendo Tizio al posto di Caio. Ma come fa l’allenatore a sapere che a quel determinato punto della partita le cose saranno effettivamente andate come vuole lui? E se a quel “certo” minuto Caio sta andando alla grande? Inoltre nella definizione dell’11 iniziale si deve tenere conto delle condizioni dei giocatori e delle assenze da sopportare e di conseguenza questo influenza gli eventuali cambi. Ogni allenatore ha poi un diverso rapporto con i propri giocatori. Ad alcuni di loro non rinuncerebbe mai anche con una gamba sola e di altri invece farebbe volentieri a meno con tutte e due le gambe. Non è facile trovare un equilibrio. In aggiunta ci sono i giocatori con i loro comportamenti. Quante volte abbiamo osservato i componenti della panchina distratti ed assorti in altri pensieri, scambiare chiacchiere con il loro vicino di sedia? Credete che non sappiano se oggi toccherà a loro oppure no? Lo sanno, o comunque lo pensano e la loro concentrazione va altrove, va al dopo partita. E se vengono poi chiamati, all’improvviso, perché serve la loro opera, pensate riescano a recuperare la concentrazione indispensabile per dare il loro contributo? Difficile. Ieri mi è apparso così nel caso di Castillejo (non particolarmente motivato) e di Krunic (messo ancora fuori ruolo), per esempio. Dal mio modesto punto di vista Calabria era da sostituire, certamente. Le altre sostituzioni potevano esserci come no. Al solito, la differenza la fa (purtroppo) il risultato. Perciò, date voi il voto che pensate, non prima però di aver riflettuto.

KALULU S.V.: doveva entrare prima. O, forse, doveva entrare prima? Resteremo nel dubbio.

MANDZUKIC S.V.: non riesce ad aiutare la squadra oltretutto in una situazione complicata.

KRUNIC S.V.: impalpabile, come altre volte. Ipotizzo che non si aspettasse nemmeno di entrare. Anche lui resta un rebus da definire.

CASTILLEJO S.V.: anche per lui vale in fotocopia il discorso fatto per Krunic. Ha una buona palla nell’area piccola ma si fa ribattere il tiro.

BRAHIM DIAZ Voto 6,0: tenuto conto dei pochi minuti giocati, il migliore dei subentrati per vivacità ed idee.

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