Non fermate questo fermento

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Ammettiamolo: in questi giorni noi tifosi del Milan ci stiamo facendo una bella cura ricostituente di autostima, leggendo e ascoltando nomi come Fabregas, Morata, Aubameyang, Keita, Simeone, Pellegrini, Dzeko, Musacchio, Darmian, Ghoulam ed altri, compresi quelli che sembrano inarrivabili, come Belotti. Un tourbillon di nomi forse esagerato, ma comunque indicativo di come e quanto si stiano muovendo Mirabelli e Fassone, i due incaricati di mettere le fondamenta del nuovo Milan. Operazione che comprende anche la liberazione da alcune zavorre, la vendita di alcuni giocatori che solo qualche mese fa sembravano parte integrante del progetto futuro. C’è da stupirsi? No. Ci abbiamo fatto il callo, dopo aver assistito ad allenatori che come niente fosse dal Milan passano all’Inter, al peregrinare di Pirlo e Ibrahimovic, all’esonero inglese di Ranieri, ai big che per soldi finiscono in Cina, ai big team che (sempre una questione di soldi) dalla Cina sono comprati.

In tutto questo fermento di iniziative, brulicare di trattative e contatti, l’unica certezza pare essere la riconferma di Vincenzo Montella, a cui un pò tutti riconoscono la bontà del lavoro svolto finora. Bene che sia così, ci mancherebbe anche dover fare i conti, agli sgoccioli di un campionato ancora aperto per i piccoli obiettivi del Milan, con il solito toto allenatore di fine stagione.

Purtroppo, d’altro canto rimane incerto il futuro di giocatori come Donnarumma e Suso. Sebbene qualche indiscrezione abbia spruzzato un pò di ottimismo nell’aria, c’è ancora da restare in attesa, speranzosi che il lavoro dei dirigenti vada a buon fine e che tutto finisca bene. In questo tutto mettiamoci pure la complicatissima trasferta di Crotone, dove il Milan troverà una squadra piena di motivazioni fino al collo. Basterà ai rossoneri la tiepida voglia di tornare in Europa? Finora hanno dimostrato di tenerci, ma non eccessivamente. L’Europa League, come al solito, non è una questione vitale per il Milan, del resto storicamente non lo è mai stata. Eppure sarebbe utile riaffacciarsi a una finestra europea, anche solo per qualche mese, per respirare quell’aria che da troppo tempo non entra nei nostri polmoni. Altrimenti sarà ancora apnea. Continueremo a guardare le competizioni europee rosicando tarallini amari.

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