Pazienza e fiducia
In un periodo in cui “ottimismo” non è certo la parola più pronunciata da tutti i tifosi milanisti, noi proviamo ad andare leggermente controcorrente, andando a vedere cosa c’è di buono in una squadra che forse non è tutta da buttare come tanti, fra rabbia e sconforto, sostengono.
Nell’ultimo periodo, risultati altalenanti a parte, un dato di fatto è innegabile: i rossoneri si stanno schierando in campo con una squadra sempre più giovane. L’età media si attesta tra i 25 ed i 27 anni, ben lontana da quell’over 30 di qualche anno fa. In prima battuta, si pensa subito a Gigi Donnarumma (classe ’99) con i suoi 16 anni che si sta dimostrando già un portiere affidabile e sicuro. Un potenziale fenomeno? Questo è presto per dirlo, però le prestazioni offerte finora sono state molto buone.
In ambito difensivo le cose vanno bene. Se si guarda alle carta d’identità di Romagnoli (’95), De Sciglio (’92) e, perché no, Calabria (’96) c’è da essere contenti. Il primo è un buon difensore con tanto potenziale da esprimere ancora, il secondo da anni una promessa che non è riuscita ancora ad esplodere. Ha tutte le carte in regola per riscattarsi. E’ vero, non possiamo aspettarlo in eterno, ma diamogli ancora qualche chance. Calabria ha già fatto intravedere qualcosa di buono. Con un po’ di fiducia in più potrebbe diventare nel giro di poco tempo un elemento assai utile alla causa.
Josè Mauri (’96) e Suso (’93). L’italo-argentino ha fatto vedere lo scorso anno a Parma giocate molto buone; partendo titolare in una squadra senza troppe ambizioni e con meno pressioni potrebbe riuscire ad affermarsi ed in quel caso il Milan si ritroverebbe praticamente gratis un elemento valido il prossimo anno. Lo spagnolo, appena ceduto in prestito al Genoa, ha i numeri giusti e Genova è il posto giusto per sbocciare del tutto, un po’ come fatto da Niang nello scorso campionato, quest’anno titolare con Sinisa, anche grazie ai 6 mesi passati con il Grifone sotto le lezioni di Gasperini.
Potenzialmente il Milan ha sette giocatori di età inferiore ai 24 anni, che potrebbero diventare l’ossatura ideale per il Diavolo di domani. Certo, il presente è quello che è, ma proprio per questo il club rossonero non ha scelta: deve pensare al futuro. Credendo nei nostri giovani, le basi per costruirlo ci sono già. Un po’ di pazienza però ci vuole.
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